Sulla strada della Quaresima -5 / Prima domenica di Quaresima. La speranza di vincere

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Dal vangelo secondo Luca (4,1-13)

In quel tempo, Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo”».

Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la dò a chi voglio. Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”».

Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gettati giù di qui; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo affinché essi ti custodiscano”; e anche: “Essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «È stato detto: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”».
Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato.

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Speranza di vincere davanti al maligno

Il maligno sa bene come tentare l’uomo, gli propone sempre quegli ambiti più allettanti: la gola, l’idolatria e il potere. Dinanzi a queste proposte l’uomo facilmente cede.

Gesù, che ha appena finito la sua Quaresima nel deserto, pieno di Spirito Santo, vince le tentazioni e richiama, attraverso la Prola di Dio, il motivo per cui non bisogna cedere a quelle lusinghiere proposte del diavolo.

Nell Parola di Dio, infatti, come recita la costituzione Dei Verbum, del Concilio Ecumenico Vaticano II, “è insita tanta efficacia e potenza, da essere sostegno e vigore della Chiesa, e per i figli della Chiesa la forza della loro fede, il nutrimento dell’anima, la sorgente pura e perenne della vita spirituale” (n.21). Per questo motivo la Parola, letta, meditata e pregata dovrebbe essere prioritaria nella nostra vita.

Ad essa, soprattutto, dobbiamo fare ricorso nel momento della tentazione, lo ricordava papa Francesco: “Quando si avvicina il seduttore, incomincia a sedurci: “Ma pensa questo, fa quello…”. La tentazione è di dialogare con lui, come ha fatto Eva, e, se noi entriamo in dialogo con il diavolo saremo sconfitti. Mettetevi questo nella testa e nel cuore: con il diavolo mai si dialoga, non c’è dialogo possibile. Soltanto la Parola di Dio” (Angelus, 21.2.2021).

La speranza di vincere le tentazioni si è realizzata in Cristo

La speranza di vincere le tentazioni, non solo è possibile, ma si è già realizzata in Cristo. Scrive Sant’Agostino, nella lettura patristica dell’Ufficio delle Letture di oggi: “Tu fermi la tua attenzione al fatto che Cristo fu tentato; perché non consideri che egli ha anche vinto? Fosti tu ad essere tentato in lui, ma riconosci anche che in lui tu sei vincitore. Egli avrebbe potuto tener lontano da sé il diavolo. Ma, se non si fosse lasciato tentare, non ti avrebbe insegnato a vincere, quando sei tentato” (Dal «Commento sui salmi», Sal 60, 2-3; CCL 39, 766).

La Parola di Dio, che abbiamo messo al primo posto nell’itinerario quaresimale, ci aiuti e sorregga la nostra speranza di essere vittoriosi dinanzi al maligno.

Don Roberto Strano