L’iraniana Azar Nafisi giunge a Taobuk, festival dall’approccio multidisciplinare che, celebra la letteratura in relazione con le altre arti e le scienze, e vede l’assegnazione dei Taobuk Award. I premiati per la letteratura 2023 sono: Annie Ernaux, Premio Nobel 2022, Azar Nafisi e Joyce Carol Oates. Tre figure femminili, distanti nell’itinerario umano e artistico eppure affini nella difesa delle libertà personali e dei diritti civili, impegnate sul fronte della parità di genere. Premiate nel suggestivo palcoscenico del Teatro Antico, che dal 15 al 19 giugno, ha mandato in scena una delle più grandi kermesse internazionali della letteratura giunta alla tredicesima edizione Taobuk Festival – See Sicily.
La sacralità della vita e dell’esistenza umana secondo Azar Nafisi a Taobuk
Tra le super ospiti ad offrire uno sguardo, un punto di vista al femminile, l’iraniana Azar Nafisi. Più volte espulsa dall’Università di Teheran, dove ha insegnato Letteratura inglese e americana, per aver infranto le norme del vestiario ed essersi rifiutata di indossare il velo. Ha scelto l’esilio negli Stati Uniti per sfuggire alle persecuzioni del regime degli ayatollah. Inflessibile nella sua battaglia per la liberazione delle donne e la sua denuncia contro ogni censura. Nafisi, autrice di bestseller quali Lolita a Teheran, è un vero simbolo di libertà e lo ha testimoniato al festival che “Le libertà” ha deciso di celebrare: il Taobuk 2023.
“Lolita a Teheran” è un libro nel cuore di molti lettori. Nel 2003, quando uscì, fu un caso internazionale: per oltre cento settimane nella lista dei bestseller del New York Times, tradotto in 32 lingue, un premio dopo l’altro. Nel 2009 il Times lo consacrò come uno dei libri più importanti del decennio. L’edizione di Taobuk 2023 è dedicata quest’anno alla ricognizione delle libertà, quelle riconosciute e soprattutto quelle negate, ai singoli come alla collettività. Libertà, dice Azar Nafisi è: “creare comunità da cui non siano escluse le differenze. E scriverne, leggerne, parlarne è un gesto di liberazione”.
“L’immaginazione è conoscenza”: i regimi iraniani spaventati da arte e letteratura perché verità
Azar Nafisi a Taobuk ha parlato del potere della finzione: “All’interno della finzione letteraria l’individuale diviene come un atomo, non lo vediamo ma percepiamo i suoi effetti, ci colpiscono tutti”. Il potere dell’immaginazione, invece, è quello di cambiare il mondo: “L’immaginazione cambia il mondo, riguarda alla verità, riguarda l’indagare sé stessi e la realtà. L’immaginazione è conoscenza, è un modo di percepire il mondo, connettersi con esso, e cambiarlo”. Quello che l’autore di un romanzo fa è portare alla luce la verità del tema di cui sta scrivendo. Lo fa attraverso una struttura democratica. Nafisi afferma: “I romanzi diventano pericolosi, come del resto accade col giornalismo. Il giornalismo scava nei fatti, per raggiungere la verità”.
La fiction vuole scoprire la verità attraverso l’immaginazione. Ed è per questo che entrambi sono considerati pericolosi per i regimi: da quando il regime islamico è salito al potere ha iniziato il suo attacco alla letteratura, all’arte, all’immaginazione. Umanità e creatività li spaventano. Nafisi racconta: “Sono sempre stati terrorizzati dagli artisti, dagli scrittori, dai filosofi. Anche adesso, mentre parliamo, ci sono artisti e scrittori che vengono arrestati e imprigionati. Come ogni regime totalitario, anche questo sin dall’inizio ha attaccato soprattutto: donne, minoranze e oppositori. E ora vediamo che in particolare i più giovani sono scesi in strada, libertà di scelta. Non permettendo al regime di silenziare più la loro voce”.
Azar Nafisi infiamma il gala al Teatro Antico: “Sono gli uomini il sesso debole”
Tra il vento capriccioso che ha messo a dura prova la meravigliosa orchestra del Teatro Massimo Bellini di Catania, qualche piccolo, ma persistente problema di audio e dei maestosi giochi di artificio partiti al momento sbagliato, si è conclusa la serata di gala della tredicesima edizione di Taobuk – See Sicily provando che a volte sono gli imprevisti a dare spettacolo. Ma sopratutto il potere della femminilità e quello della letteratura: arma di resistenza e di democrazia. Lo slogan principale delle continue proteste in Iran è stato fin dall’inizio “Donna, vita, libertà”, perché al centro delle rivendicazioni di piazza ci sono i diritti delle donne iraniane, che protestano contro il controllo sui propri corpi e sul proprio modo di apparire in pubblico.
Azar Nafisi ha sottolineato, durante la serata di Gala del Taobuk, di fronte un’enorme platea l’importanza della rinascita grazie alla scrittura e dell’essere donna all’interno di un regime rigido che annulla l’essenza umana: “Gli uomini sono il sesso debole”, Nafisi afferma. Gli uomini secondo la scrittrice non battendosi per i diritti delle donne hanno paura della forza femminile e in questo modo le reprimono. Per paura di supremazia. La protesta e la scrittura sono per adesso le uniche armi. Perché, in ultima analisi, quella della letteratura è una storia di audacia libertà, non allineate e controcorrente. Tutto ciò accade a Taormina, palcoscenico di speranza. Capace di far sognare turisti e viaggiatori, buongustai, appassionati del grande schermo e lettori liberi e coraggiosi.
Giuliana Aglio