Dopo l’atto di indirizzo del Commissario straordinario della provincia regionale di Messina, Filippo Romano, per predisporre uno «schema di delibera ai sensi dell’articolo 8 del richiamato Statuto del Comitato Taormina Arte per la fuoriuscita dalla predetta Associazione per conseguente scioglimento della stessa», e l’adozione dell’articolo 52 della finanziaria della regione Sicilia che consente alla nascente Fondazione (che dovrà sostituire il Comitato Taormina Arte) di non trascinarsi i precedenti rapporti (attivi e passivi), c’è stata qualche reazione politica a Taormina.
Da parte dell’amministrazione (e non solo) ci si aspettava però una reazione più decisa. Intanto i dipendenti a tempo indeterminato del Comitato Taormina Arte hanno deciso di farsi sentire. Nelle ultime ore hanno dato mandato al loro legale di fiducia affinché si attivi in ogni sede per tutelare i loro diritti. Una presa di posizione ben precisa da parte di chi non percepisce lo stipendio da oltre otto mesi, ma ha continuato a lavorare con professionalità e serietà.
Non hanno mai alzato la voce con la classe politica locale e con le istituzioni regionali, anche se avrebbero avuto le loro ragioni tra mancanza di pagamenti e assenza di stabilità occupazionale che mette in discussione, tra l’altro, la programmazione di eventi di carattere internazionale. Però, dopo i recenti sviluppi, le esternazioni e «l’indecoroso comportamento di una parte della politica», hanno deciso, tutti insieme, di abbattere quel muro di silenzio che ha caratterizzato l’ultimo periodo. Il pericolo è sin troppo chiaro. Con il passaggio da Comitato a Fondazione e con un nuovo capitolo che dovrebbe aprirsi nella storia di Taormina Arte, gli attuali dipendenti rischiano la perdita del posto di lavoro.
Un licenziamento che aggiungerebbe al danno anche la beffa, soprattutto dopo che i dipendenti hanno lavorato negli ultimi mesi senza aver percepito uno stipendio. Per tutti questi motivi i dipendenti di Taormina Arte hanno diffidato «tutte le Autorità (ciascuna per quanto di propria competenza), perché, oltre a fare tutto quanto in loro dovere per disporre l’immediato pagamento delle nostre pregresse spettanze pari mediamente a 15 mila euro ciascuno, garantiscano (anche attraverso adeguata ed inequivocabile previsione legislativa) la prosecuzione del nostro rapporto di lavoro con il soggetto che sostituirà il Comitato Taormina Arte nella gestione delle attività culturali a quest’ultimo demandate da oltre trent’anni». I dipendenti evidenziano che «l’eventuale sostituzione del Comitato Taormina Arte con altro Ente, avente le medesime incombenze del primo, sarà contestata dinanzi alle competenti Autorità giudiziarie perché illegittima e fonte di danno ingiusto nei nostri confronti».