L’ Associazione Albergatori Taormina conferma sin da ora dati molto confortanti in fatto di presenze tra le attività alberghiere e di ristorazione.
Il dato più significativo riguarda il mercato statunitense che anche per il 2024 sta registrando molta affluenza. In questi giorni una moltitudine di turisti americani ha invaso Taormina che, grazie alle suoi splendidi paesaggi, al clima e alle eccellenze culinarie, si riconferma la capitale del turismo in Sicilia.
Nonostante l’alta stagione non sia ancora iniziata, le strutture ricettive cominciano ad avere molte richieste di prenotazioni. Così facendo, la “Perla dello Jonio”, stando alle statistiche dello scorso anno, potrà raggiungere, presumibilmente, il primato di tutti i tempi, come il 31 dicembre scorso che ha registrato circa 1 milione 380 mila presenze.
A Taormina clienti americani e australiani incrementano il turismo
A tal proposito, interviene Gerardo Schuler, presidente dell’ Associazione Albergatori Taormina. “Stiamo registrando una grande richiesta soprattutto dal mercato americano – spiega a Taormina News24. Stanno arrivando tante prenotazioni da parte della clientela anglofona. Oltre agli americani si deve evidenziare l’arrivo nei prossimi mesi, di tanti cittadini australiani.
Taormina avrà dunque, una stagione turistica importante anche per quest’anno, visto che le premesse ci sono tutte. Noi, ovviamente, con tutti gli operatori del settore ci stiamo preparando per non farci trovare impreparati, e accogliere nel miglior modo possibile la clientela. Sicuramente Taormina si conferma protagonista. Siamo reduci da un 2023 che è stato l’anno del record storico di presenze e anche il 2024, sulla base di ciò che stiamo riscontrando, potrà dare ampie soddisfazioni agli operatori economici del nostro territorio”.
Boom di presenze col “turismo delle radici”
L’anno 2024, dunque, è cominciato bene per Taormina, confermando un turismo inaspettato già ad inizio anno. Con numeri elevati di presenze in strutture ricettive, nonostante la bassa stagione del periodo. E’ stato considerato l’anno del “turismo delle radici”, cioè quel tipo di turismo in cui gli italiani, emigrati nel mondo, tornano a visitare e a vivere i luoghi dei loro antenati. L’obbiettivo è quello di riscoprire i luoghi di appartenenza e riappropriarsi della cultura di origine attraverso usi, costumi, testimonianze, gastronomia, artigianato e tradizioni ereditate.
Da un’analisi di Confcommercio e Swg che progetta e realizza ricerche di mercato, di opinione, istituzionali, in merito alle comunità italiane di 8 paesi quali: Argentina, Australia, Regno Unito, Usa, Germania, Brasile, Canada e Francia, presentata al Ttg di Rimini (Fiera di riferimento del settore turistico), è emerso che esiste una comunità di cittadini stranieri di origini italiane e molti di essi hanno il cognome ereditato da un parente vissuto in Italia.
Un rientro di visitatori con capacità finanziarie anche importanti che prevede un giro di affari di circa 8 miliardi di euro per il nostro Paese.
Secondo i dati stimati, ci sono circa 60 milioni di persone sparse nel mondo. Una statistica che oggi si deve considerare dal momento che gli stessi diventano potenziali viaggiatori. In prospettiva, nuove presenze non soltanto per Taormina ma anche per tutta l’Italia.
“Ci sono clienti di strutture ricettive di Taormina che provengono da Paesi stranieri, soprattutto da Stati Uniti e Australia – spiega Schuler. Cittadini all’estero che hanno cognome italiano. Questo diventa un fatto importante poiché circa il 40% dei turisti che passa da Taormina, arriva proprio da Stati Uniti e Australia ma, hanno origini italiane. Persone che tornano in Italia perché hanno la curiosità di conoscere la loro storia, ritrovare i propri cari, scoprire luoghi dove un tempo erano nati e cresciuti o dove tutto ebbe inizio”.
Un’idea, quindi, che nasce dal desiderio e dalla volontà di incrementare il turismo, riportando nella nostra amata terra di Sicilia l’eredità lasciata dai nostri antenati.
Giusy Giacone