Le alte tasse di Catania, cui non corrispondono servizi adeguati, spingono, pur ingiustificatamente, molti cittadini verso l’evasione fiscale? Parliamo di cifre da capogiro, che certo sul piano della legalità non ammettono un’estrema soluzione che pare adottata da molti cittadini siciliani. Il rischio è quello di compromettere la sostenibilità economica già precaria del territorio. Il pagamento delle tasse rappresenta un dovere civico per tutti i cittadini italiani, ma per i cittadini siciliani sembra essere un peso insostenibile. Il problema delle tasse troppo alte e della conseguente evasione fiscale in realtà non appartiene solo alla nostra città e nemmeno solamente alla Sicilia, ma è un problema diffuso a livello nazionale. Soprattutto a fronte di servizi statali spesso diversi da regione a regione.
La posizione dell’Italia in una panoramica europea
L’Italia è il quarto paese più tassato d’Europa. Negli ultimi 15 anni in particolare, la pressione fiscale è cresciuta a dismisura per via delle crisi economiche. Il nostro paese continua però ad essere uno di quelli in cui le prestazioni pubbliche offerte a cittadini e imprese sono di minore qualità. I tre paesi più tassatori sono infatti Danimarca, Francia e Belgio, in cui però i servizi sono di altissima qualità. Il problema nel nostro paese è proprio che lo Stato prende molto in termini di tasse e restituisce poco in termini di servizi e welfare.
Quali sono le tasse più pesanti per i cittadini italiani e catanesi
Tra le tasse che gravano sulle spalle dei cittadini italiani e catanesi vi sono sicuramente TARI, IMU e TASI, che garantiscono tutti i servizi base. In media in Italia si pagano 314 euro annui di TARI a famiglia per il ritiro e la gestione dei rifiuti, in Sicilia la media sale a 396, complice ancora la non omogenea raccolta differenziata. Nello specifico, a Catania ogni famiglia in media spende 594 euro annui. Secondo la UIL la media nazionale di IMU è di 1.074 euro annuali, nell’Isola la media si ferma a 898. Siracusa e Catania sono le uniche due città capoluogo che prevedono saldi superiori alla media italiana, con rispettivamente 1.227 e 1.115 euro.
Ma in realtà a pesare di più, sempre rispetto al reddito familiare, sono le tasse in Sicilia che riguardano le addizionali regionali e comunali dell’Irpef, che incidono complessivamente per il 2,5% sul reddito familiare. Seguono: la tassa sui rifiuti (0,9%) e quella sulle assicurazioni Rc auto (0,2%). Ad essere aumentate nel 2015 sono state soprattutto le tasse sulla casa.
Il problema dell’evasione fiscale
Per via delle alte tasse, in Sicilia e a Catania spesso l’evasione fiscale sembra essere l’unica soluzione per molti cittadini. Ciò è dovuto ovviamente ad una situazione di inciviltà diffusa ma in parte anche alle cifre da capogiro che devono pagare i catanesi. L’evasione fiscale in Sicilia è tra le più alte d’Italia. Nel 2022 le imposte evase superavano i 6,5 miliardi di euro, come risulta dai dati del ministero dell’Economia e delle Finanze. Openpolis ha compiuto una ricerca e ha segnalato Catania come città del Mezzogiorno con il livello più alto di evasione fiscale. Sono state prese in considerazione le entrate pro capite «per imposte, tasse e proventi assimilati». La città ha una media di 410,08 euro di tasse riscosse a persona, che è ovviamente una cifra bassissima considerando il numero di abitanti
Le possibili soluzioni per far rientrare il fenomeno
I dati del 2023 sembrano essere leggermente migliorati anche per via di un leggero calo della pressione fiscale attuato. Il problema però rimane e cittadini e organizzazioni malavitose continuano ad evadere le tasse minando la sostenibilità economica del nostro territorio. Per migliorare la situazione si potrebbe promuovere maggiormente l’educazione fiscale, migliorando la comprensione di leggi fiscali. Una soluzione che sicuramente va attuata è quella di scoraggiare in tutti i modi l’evasione, incentivando chi paga onestamente, poi aumentando i controlli e perseguendo maggiormente gli evasori.
A Catania nel 2015 invece per esempio è stata aumentata la digitalizzazione del sistema fiscale. Le fatture elettroniche dal 2019 sono obbligatorie a livello nazionale sia per i pagamenti pubblici e privati a seguito di cessioni di beni e prestazioni di servizi effettuate tra soggetti residenti o stabiliti in Italia. In questo modo si cerca di tenere maggiormente sotto controllo gli scambi di denaro nel nostro territorio, anche se molti sono quelli che rimangono nascosti.
Martina Fidelio