Teatro / Al “Verga” di Catania va in scena Orestea con la regia di De Fusco

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Orestea 3 regia Luca De Fusco credit Fabio Donato (2)Approda al Teatro Verga l’Orestea di Eschilo con la regia di Luca De Fusco, su produzione del Teatro Stabile di Napoli e Teatro Stabile di Catania. Un allestimento di grande impegno per uno dei massimi capolavori del teatro di tutti i tempi, messo in scena integralmente con le tre tragedie Agamennone, Le Coefore e Le Eumenidi, presentate al pubblico in due distinte programmazioni. Dal 28 dicembre al 3 gennaio- informa un comunicato stampa – andrà in scena la prima, Agamennone (durata 1 ora e 35 minuti); dal 4 all’8 gennaio la seconda, Coefore/Eumenidi (durata 1 ora e 50 minuti complessivi). Un’unica storia che affonda le radici nella tradizione mitica dell’antica Grecia suddivisa in tre episodi, che vanno dall’assassinio del re Agamennone da parte della moglie Clitemnestra, alla vendetta, dieci anni dopo, del loro figlio Oreste che uccide la madre e il suo amante Egisto, fino alla persecuzione del matricida da parte delle Erinni e all’assoluzione di Oreste da parte del tribunale dell’Areopago.

Ad interpretare i personaggi protagonisti della tragedia – l’unica trilogia greca pervenuta interamente – uno straordinario cast di attori: da Mariano Rigillo (Agamennone), a Elisabetta Pozzi (Clitemnestra), Angela Pagano (Prima Corifea), Gaia Aprea (Cassandra e Atena), Claudio Di Palma (Araldo e Apollo), Giacinto Palmarini (Oreste), Anna Teresa Rossini (Pizia), Paolo Serra (Egisto), Fabio Cocifoglia (Secondo Corifeo), Paolo Cresta (Quarto Corifeo e Servo), Dely De Majo (Cilissa, la Nutrice), Francesca De Nicolais (Seconda Corifea), Gianluca Musiu (Terzo Corifeo, Pilade e Hermes), Federica Sandrini  (Elettra), Dalal Suleiman (Terza Corifea), Enzo Turrin (Sentinella e Primo Corifeo). Con loro le danzatrici Sibilla Celesia, Elena Cocci, Sara Lupoli, Marianna Moccia, Rossella Fusco, della Compagnia di Danza Contemporanea Körper di Napoli.

Lo spettacolo si avvale delle coreografie di Noa Wertheim e delle musiche originali di Ran Bagno, entrambi israeliani; delle scene di Maurizio Balò; dei costumi di Zaira de Vincentiis; delle luci di Gigi Saccomandi; del suono di Hubert Westkemper; dell’adattamento vocale di Paolo Coletta e dei video di Alessandro Papa.

Il regista Luca De Fusco si confronta con una tragedia classica utilizzando, come nel teatro greco, la parola, il canto, la danza, a definire un linguaggio di teatro totale: uno spettacolo – sottolinea il regista – per alcuni versi classico ma in realtà una messa in scena molto contemporanea, che rinnova lo stile di teatro/video già realizzato in Vestire gli ignudi, Antigone e Antonio e Cleopatra, nel quale si rinnova la felice collaborazione con gli artisti della Vertigo Dance Company di Tel Aviv”.

 

 

 

 

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