Dodici attori e un regista più costumisti, musicisti e addetti al trucco e parrucco. Un gruppo nutrito di attori – mica tanto dilettanti – che amano il palco almeno quanto adorano il tango e che accendono i riflettori un po’ per mettersi in prima fila e un po’ – anzi no, soprattutto – per fare beneficenza.
Si chiamano “Non Solo Tango” e sono parte integrante dell’Associazione Trappeto Volante conosciuta da tempo perché le loro commedie son ben fatte, fanno ridere e fanno bene. Fanno bene a chi le vede e persino a chi, pur non vedendole, di quello spettacolo raccoglie i frutti. In questo caso non solo frutta, ma pasta, tonno e generi alimentari di tutti i tipi che gli assistiti dal Banco Alimentare della Sicilia onlus (che informa con questo comunicato) potranno portare sulle loro tavole per sé e per i propri bambini. E allora sì che saranno sorrisi!
Sabato 10 e domenica 11 dicembre va in scena “Dalle Stalle alle Stelle”, commedia brillante in due atti di Ciccino Sineri. Una rivisitazione siciliana di un classico del teatro partenopeo “Miseria e Nobiltà” di E. Scarpetta. In scena ci saranno loro, i venti di “Non Solo Tango”, con la regia di Roberto Andronico per mettere in scena una buona causa che vedrà protagonista il Banco Alimentare.
Tre gli spettacoli in programma, due sabato (ore 17,30 e 21.00) e uno domenica alle ore 18.00 al Teatro Comunale di Trecastagni, Corso Sicilia 53, messo a disposizione gratuitamente dall’Amministrazione guidata dal dott. Giovanni Barbagallo.
Il biglietto costa 8 euro (€ 5 ridotto per bambini fino a 10 anni) e tutto il ricavato, tolte le spese (Siae compresa), verrà donato al Banco Alimentare perché converta la cifra in generi alimentari da donare a chi ha bisogno. Info e prenotazioni: 328.8676641.
Note di regia (di Roberto Andronico Regista)
Due famiglie vivono sotto lo stesso tetto in una casa povera, spesso saltando anche i pasti date le loro condizioni economiche. I due rispettivi capifamiglia, Nicolino e Pasquale, si arrangiano come possono: il primo facendo lo scrivano, un mestiere ormai superato data la crescente alfabetizzazione, l’altro il barbiere salassatore ma con scarso successo data l’evoluzione della Medicina.
Un giorno però la fortuna sembra finalmente averli baciati, poiché si presenta il Marchese Pignatelli, figlio di un caro amico di Pasquale, il quale, non avendo il consenso dei propri genitori, chiede la loro collaborazione per poter sposare Elena, figlia di Paolo Pignata, un cuoco arricchito. Pertanto ai due poverelli, donandogli cotanto di abiti nobili, li induce a far finta di essere suoi parenti. Da qui inizia un’avventura dal sapore comico, ma con un latente velo drammatico. Tratto dal capolavoro di Eduardo Scarpetta “Miseria e Nobiltà”, con adattamento di Francesco Sineri, questa commedia mette insieme una spietata ironia nei confronti dell’aristocrazia e delle sue buffe arroganze (soprattutto di chi aristocratico ci è diventato grazie ad una eredità e non vi è nato), ed il dramma di chi non può permettersi neanche di mangiare. Si mescolano insieme miseria e nobiltà, fino al punto che la prima diventa la seconda se vissuta con onestà e orgoglio, e la seconda diventa la prima se vissuta con arroganza e disprezzo.
Tutte le scene di questa farsa in due atti, tra le quali quelle memorabili che ci riportano alle versione cinematografica interpretata da Totò, rendono questa opera un capolavoro artistico dai tratti brillanti, intensi ed esilaranti.