La vita discussa, le controversie legate ad essa, le ideologie politiche ed il modo di concepirle attraverso “gli occhi” di un personaggio che ha fatto parte della storia siciliana nella prima metà del novecento. Salvatore Giuliano, o meglio il “bandito Giuliano”, di cui si discute ancora oggi per poter definire in positivo o negativo le sue gesta, sarà raccontato dalla compagnia teatrale Centro Studi Artistici di Acireale il 7 aprile prossimo alle 17,30 al Metropolitan di Catania.
Per il secondo anno consecutivo, gli attori, diretti da Carmelo R. Cannavò, autore anche del testo, scandiranno gli avvenimenti in cui si è registrato il nome di Turiddu Giuliano ne La vera storia del bandito Giuliano. Il personaggio, nato a Montelepre nel 1922 e morto nel 1950 a Castelvetrano, ha lasciato tracce nella storia dell’isola, anche attraverso i canti popolari tramandati in dialetto, in cui se ne raccontano gli eventi, a partire da quel 2 settembre 1943. Il giovane trasportava due sacchi di frumento dal mercato nero e reagì al sequestro intimatogli dai carabinieri. Ne uccise uno e ferì gravemente l’altro.
Da allora la considerazione che si trattasse di una figura tra “lecito ed illecito”. La sua partecipazione ai moti indipendentisti come colonnello dell’Evis nell’immediato dopoguerra. La famosa e triste vicenda di Portella della Ginestra del 1947. La strage di civili, compiuta attraverso una sparatoria, che venne attribuita a lui ed alla sua banda. Una fetta di storia che attrae anche a distanza di tempo, a quasi settant’anni trascorsi dai fatti, ne ripropone i personaggi e approda in teatro.
Dopo il Turi Ferro di Acireale dello scorso anno e l’attenzione di pubblico registrata, la compagnia si esibirà al Metropolitan, ancora una volta con la voglia di coinvolgere, emozionare, ma anche di interessare gli spettatori per la particolare tematica proposta. Ed i 33 attori si muoveranno in un palco che ricostruirà le ambientazioni dell’epoca e tra le coreografie di Rossella Madaudo. Le vicende verranno interpretate attraverso azioni incalzanti, ritmi che si alterneranno per la loro modalità, dettati dalle musiche di Michele Romeo, scanditi da passi di danza. Il videomapping di Andrea Ardizzone farà da cornice alla rappresentazione, in cui Salvatore Giuliano sarà interpretato da Diego Cannavò, giovane attore di cinema e teatro, che ne ha vestito i panni già l’anno scorso.
La possibilità di “scommettersi” con un pubblico più ampio, come ha affermato il regista Cannavò, darà modo di assistere ad una rappresentazione che lega passato e presente della storia siciliana, attraverso la particolare atmosfera che solo il teatro sa regalare.
Rita Messina