“La Traviata sono io” di Filippo Arriva è il recital che va in scena oggi, 21 maggio (ore 17,30) al Teatro Massimo Bellini di Catania nell’ambito della ricca Stagione concertistica che sta facendo ripetutamente registrare il pieno delle presenze. Ne dà notizia un comunicato del teatro Bellini.
In scena, affascinante voce recitante, Alessio Boni il famoso attore, nome di primo piano nel teatro e nel cinema italiani, che cura anche la regia. Le musiche originali, elaborate per due pianoforti, sui celebri temi de “La Traviata”, sono del compositore Marco Salvio. I pianisti che daranno un tappeto musicale al racconto sono Wei Jiang e Federico Nicoletta.
“La traviata sono io”, nelle lettere l’amore tra Verdi e la Strepponi
“La Traviata sono io” narra, attraverso le lettere tra Giuseppe Verdi e Giuseppina Strepponi, la nascita dell’opera lirica più conosciuta, amata e rappresentata al mondo. La scelta della fonte letteraria francese – “La Dame aux camélias” di Alexandre Dumas figlio – è alla base del libretto. E fu dettata da una possente spinta emotiva autobiografica. Cioè il legame sbocciato a dispetto delle convenzioni sociali tra il compositore e quella che sarebbe diventata la sua seconda moglie.
Il testo di Filippo Arriva è uno spaccato della storia tra Giuseppina e il suo adorato Mostro (come lei chiamava Verdi) attraverso le missive che mettono in luce angoli nascosti e segreti legati alla composizione de “La Traviata”. Infatti, lo spettacolo narra una vicenda intima che si fa musica, che si mostra al mondo.
Le lettere, soprattutto di Giuseppina, elegante e raffinata signora del bel mondo parigino, saranno per il “contadino” Verdi una vera e propria “educazione sentimentale”, la rivelazione di un crescendo di passioni.
Sono lettere d’amore quelle che la donna rivolgerà al compositore, ma anche di consigli, di rimproveri, ma soprattutto indicazioni di uno stile di vita legato alla bellezza.
Alessio Boni dà vita a questo scambio epistolare rivelandone, da grande attore, ogni sentimento nascosto, ogni passione, quelle che saranno poi svelate dal melodramma. Dal brindisi iniziale allo struggente “Amami, Alfredo”, dalla festa del terzo quadro al tragico finale. Info: teatromassimobellini.it