Teatro Massimo Bellini / Domenica 17 recital del virtuoso pianista Alexander Gadjiev

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Gadjiev Alexander pianista

Un recital sontuoso, tutto giocato sul grande repertorio, quello che il pluripremiato pianista Alexander Gadjiev, vincitore del Premio Chopin, offrirà al pubblico del Teatro Massimo Bellini, che avrà  modo di applaudire il virtuoso goriziano. L’appuntamento è per domenica 17 marzo alle ore 17:30, data in cui confluiscono sia il turno A che il pacchetto comprendente appunto i recital.

Gadjiev – illustra una nota stampa – si produrrà in un excursus che trascorrerà da Beethoven a Musorgskij proprio attraverso Chopin. Di questo saranno eseguiti in apertura tre dei ventuno “Notturni”,  composti dal Polacco lungo l’intero arco della sua esistenza. Autentiche perle di preziose emozioni,  a cui è  affidata l’immagine più iconica  del musicista, pervasa di sensibilità sentimentale.
Rielaborando con originale padronanza il modello coniato da John Field, Chopin rivela qui, più  che in ogni altro numero del suo catalogo, quell’intenso  lirismo e la vena melodica che tanto lo accostarono,  già in vita, al nostro Vincenzo Bellini.

I Notturni di Chopin nel programma di Alexander Gadjiev

Gadjev ha scelto in particolare per il recital etneo i primi due “Notturni” dell’op. 15, composti tra il 1830 e il 1833, e percorsi da una soggiogante tensione espressiva. Il Notturno in fa maggiore op. 15 n. 1 spicca per la contrapposizione fra il primo e il secondo episodio, una frase lenta, l’altra agitata. Più celebre è il Notturno in fa diesis maggiore op. 15 n. 2,  diviso tre sezioni e definito un vero poema sonoro in miniatura a carattere orientale.

Infine il Notturno in do minore op. 48 n. 1, uno dei più  toccanti, scritto a Parigi nel 1841 e dedicato all’allieva Laure Duperré. Il brano esprime il contrasto perenne dell’essere umano, combattuto  tra stati d’animo opposti, illustrati nelle quattro parti del brano. La  sofferenza  del Lento iniziale, la seconda sezione molto spirituale. La terza che riprende il tema iniziale mutando la scelta ritmica, la quarta pervasa da profonda tristezza. Tale suddivisione  richiama lo schema tipico del melodramma preromantico o  addirittura d’ispirazione ossianica, che tanta affinità ha in generale con l’esprit dei “Notturni”.Gadjiev Alexander

Beethoven chiude la prima parte del recital

La prima parte del recital si chiude con una pagina beethoveniana,   le 15 Variazioni e fuga in mi bemolle maggiore op. 35, su un tema del balletto “Die Geschopfe des Prometheus” (op. 43), dette anche “Variazioni Eroica”.
Per il Titano di Bonn la forma delle variazioni per pianoforte rappresentava un laboratorio nel quale collaudare soluzioni da applicare in contesti più articolati, quali la sonata o il Quartetto d’archi.

Così è stato per le “Variazioni” in questione, elaborate  nel 1802 e destinate a duratura fortuna anche per l’impiego del felice tema già presente nel balletto “Le Creature di Prometeo”. Tema poi approdato nella Sinfonia n.3 “Eroica”, debitamente ampliato e trascritto per orchestra. L’op.35 testimonia insomma di una continua ricerca, confermata dall’estrema libertà con cui il compositore si muove. Scegliendo non solo di ritardare l’esposizione del  tema, ma procedendo – variazione dopo variazione – con invenzioni melodiche e ritmiche sempre nuove, che sfociano nella dotta fuga conclusiva.

La seconda parte del recital sarà incentrata sul cimento con un capolavoro, “Quadri di un’esposizione,”, qui nella versione originaria per pianoforte. In questa creazione del 1874, dai caratteri russi e popolari,  Mussorgskij rompe con la tradizione romantica del pianoforte introducendo  innovazioni sperimentali che saranno adottate stabilmente  nel Novecento. Scritti in memoria del carissimo amico Viktor Hartmann, architetto russo morto a soli 39 anni, “Quadri di un’esposizione” s’ispirano alle tele dell’artista esposte a Pietroburgo dopo la scomparsa. Dieci brani descrivono la forza espressiva dei quadri. Altri quattro, a tema unico con variazioni, sono le “promenades” che fanno da fil rouge per simulare il percorso  del visitatore.

Queste le tappe di un programma concepito per esaltare le qualità  di un giovane pianista, non ancora trentenne, ma già  da anni autentico protagonista del panorama concertistico. E ciò grazie allo strabiliante talento unito al portato di un sapiente background, in cui l’esposizione musicale si sposa alla cultura Mitteleuropea. Alexander Gadjiev deve la prima alla sua famiglia, con madre e padre entrambi didatti e musicisti. La seconda a Gorizia,  sua città d’origine, crocevia di popoli, culture, lingue. Fattori che hanno avuto una influenza determinante sulla sua naturale capacità di assorbire, elaborare e rivisitare con gusto proprio, stili e linguaggi musicali diversi. Naturale conseguenza è  la sua nomina ad Ambasciatore culturale di “Nova Gorica/Gorizia, Capitale Europea della Cultura 2025″.

Alexander Gadjiev, un curriculum eccezionale

Gadjiev ha studiato al Mozarteum di Salisburgo con Pavel Gililov e alla Hanns-Eisler-Hochschule di Berlino con Eldar Nebolsin.
Nel 2021 vince il 1° premio al Concorso pianistico internazionale di Sydney, il 2° premio del Concorso internazionale Chopin e il premio speciale “Premio Krystian Zimerman per l’esecuzione di una Sonata di Chopin”.
Dal 2019 al 2021, Gadjiev è “BBC New Generation Artist”, che gli dà l’opportunità di esibirsi in rinomati festival e sale da concerto britanniche come la Wigmore Hall di Londra, tra le altre, e di collaborare con varie orchestre. Tutti i suoi concerti vengono registrati e trasmessi dalla BBC. È anche il vincitore del premio Terence Judd per il 2022, che gli permetterà di ottenere ulteriori ingaggi con l’Orchestra Hallé fino al 2023.

A 20 anni vince il 1° premio al Concorso pianistico internazionale di Hamamatsu, dove riceve anche il “Premio del pubblico”, e a 22 anni il 1° premio al “World Piano Masters” di Montecarlo.
Nel 2022 ha debuttato trionfalmente con l’Orchestra Nazionale della Rai sotto la direzione di Fabio Luisi, successo che ha portato ad nuovo ingaggio a dicembre 2023 con la bacchetta di Hannu Lintu.

A partire dal 22/23 è per tre stagioni “artista in residenza” presso l’Unione Musicale di Torino e lo stesso accadrà presso la Wigmore Hall di Londra. Numerose sono le registrazioni per radio e televisione. Quella live dell’International Piano Competition di Sydney è stata per lungo tempo l’album più venduto in Australia. Il suo ultimo cd con opere di Prokof’v e Tcherepnin ha ottenuto un entusiastico consenso internazionale.

Nel 2023 ha ricevuto a Lubiana il “Premio Prešeren”, la più alta onorificenza nel campo artistico conferita dal Presidente della Repubblica Slovena. Vincitore inoltre del 42° Premio Abbiati come miglior solista per l’anno 2022, Gadjiev si presenta  con le migliori credenziali per accogliere l’abbraccio del pubblico etneo.

 

 

 

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