Teatro Massimo / Concerto di Natale fra tradizione e modernità

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coro teatro Massimo

È Natale e il Teatro Massimo Bellini s’immerge nell’atmosfera delle Festività arricchendo i sontuosi foyer di raffinate decorazioni a tema. Una scenografia – riporta una nota stampa -ideale per ospitare nella magnifica sala del Sada l’emozionante concerto concepito per celebrare la Natività, tra gospel, spiritual e pagine intramontabili. Protagonista sarà il pluripremiato Coro del Teatro, guidato dal maestro Luigi Petrozziello nella doppia veste di direttore e pianista. L’appuntamento è per venerdì 27 dicembre alle 20:30.

Continua intanto la campagna abbonamenti per la Stagione di Opere e Balletti, che si inaugurerà il 18 gennaio con “Norma”, in omaggio al 190⁰ anniversario della scomparsa di Vincenzo Bellini. Dall’8 gennaio sarà  inoltre possibile acquistare anche i singoli biglietti per ciascuno dei 7 titoli in programma. Tutti di grande richiamo, come la pucciniana “Madama Butterfly”, il donizettiano “Don Pasquale”, “Don Giovanni” di Mozart, l’“Otello” verdiano.
Ma anche il balletto Othello 2.0, moderna rivisitazione della tragedia scespiriana. E per finire un altro classico come “Lo schiaccianoci” di Ĉajkovskij. Capolavori che vedranno in scena interpreti del calibro di Jessica Pratt, Irina Lungu, John Osborn, Gregory Kunde, Valeria Sepe, per non citarne che alcuni.

È questo il forte richiamo a godere della Musica dal vivo in uno dei  teatri più  belli del mondo. Questa “la libertà di scegliere la bellezza”, come recita il Leitmotiv indicato dal sovrintendente Giovanni Cultrera di Montesano nel segno di una responsabile progettualità  artistica e manageriale. Un nuovo corso premiato dal favore della critica e soprattutto dall’amore del pubblico, con record di presenze e costanti sold out.

Luigi Petrozziello
Il maestro Luigi Petrozziello dirigerà il concerto di Natale

Al teatro Massimo il concerto di Natale unisce tradizione e modernità

Un successo annunciato è anche il Concerto di Natale che accompagnerà il pubblico in un viaggio tra le note che unisce tradizione e modernità. E trasmetterà un messaggio di pace e condivisione attraverso una sequenza di brani corali ricchi di storia e significato.

Ad aprire sarà l’intramontabile “Adeste, fideles”, il cui autore resta anonimo. La melodia, spesso attribuita all’inglese John Francis Wade, risale al XVIII secolo. Ed è diventata un inno universale che invita alla celebrazione gioiosa della nascita di Cristo.
Seguirà “Quanno nascette Ninno”, scritto da Alfonso Maria de’ Liguori, venerato santo e compositore italiano del XVIII secolo. Il brano, in dialetto napoletano, rappresenta un esempio di profonda devozione popolare e offre una narrazione semplice e poetica della Natività.

Tra i brani secolari, non poteva mancare il celeberrimo “Stille Nacht” di Franz Xaver Gruber, scritto nel 1818 e tradotto in più di 300 lingue e dialetti. Dichiarato patrimonio culturale immateriale dall’Unesco, questo canto è un simbolo di pace. Tanto che durante la Prima Guerra mondiale venne intonato simultaneamente dai soldati nei due fronti opposti come gesto di tregua natalizia.

La locandina include spiritual e gospel dal forte impatto emotivo. “All Night, All Day”, tradizionale spiritual arrangiato da Patsy Ford Simms, esprime così la costante e continua protezione di Dio. Con “Amazing Grace”, proposto nella versione di Benjamin Harlan, si celebra la grazia divina capace di redimere anche l’anima più perduta. A rappresentare le voci contemporanee troviamo “Days of Beauty” di Ola Gjeilo, compositore norvegese noto per il suo stile che fonde minimalismo e profondità spirituale, offrendo un’interpretazione moderna e intensa della bellezza della vita.

In programma anche musiche natalizie da film

La serata non mancherà di sorprendere con brani che appartengono alla tradizione popolare e cinematografica come “White Christmas” di Irving Berlin, un’iconica melodia americana composta nel 1942, considerata il singolo più venduto della storia della musica. In “I Feel the Spirit!” di Don Besig emerge invece la gioia del canto corale, con arrangiamenti freschi e coinvolgenti.

Il gospel trova piena espressione con “My Secret of Joy” di Charles Tindley, uno dei pionieri del genere, che nei primi del Novecento trasformò gli spiritual in una forma musicale moderna. Immancabile anche “Oh Happy Day” di Edwin Hawkins, brano esploso negli anni ’60, diventato simbolo di gioia e rinascita spirituale. Infine, l’apice dell’esecuzione sarà raggiunto con “O Holy Night” di Adolphe Adam, compositore francese di primo Ottocento, celebre per le sue opere e i suoi balletti, che con questa composizione cattura l’intensità della Natività attraverso virtuosismo vocale e lirismo.

E dopo il Natale, la festa continua anche al Teatro Massimo Bellini con l’immancabile Concerto di Capodanno.  Info su www.teatromassimobellini.it