Ben undici le scuole che hanno preso parte alla prima edizione di “Chi è di scena?”, il festival regionale del teatro scolastico promosso dal Comune di Acireale, in collaborazione con le associazioni “Ikaria” e “Orizzonti Teatrali”, con il patrocinio dell’UNICEF e dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico.
A susseguirsi sul palcoscenico dell’Arena Eden della Villa Belvedere, non solo le compagnie teatrali di diverse scuole del territorio acese, ma anche allievi provenienti da Mascalucia, Catania e Palermo.
Il progetto ha infatti voluto mettere in rete gli istituti del territorio regionale, coinvolgendo le scuole secondarie di primo e secondo grado e puntando al teatro non solo come forma d’arte ed espressione, ma anche come strumento didattico e di crescita personale per i giovani attori che, seguiti dagli insegnanti, si sono scommessi in questa competizione. Ad essere premiati dalla giuria, presieduta da Alfio Vecchio, i lavori migliori, giudicati in riferimento a due livelli di concorso, uno dedicato ai piccoli allievi degli istituti comprensivi, l’altro alle compagnie provenienti dalle scuole di istruzione superiore.
Un festival alla sua prima edizione ma che si spera possa diventare appuntamento fisso per Acireale, come ci spiega Carmela Borzì, del servizio Diritto allo studio, che insieme all’assessore Adele D’Anna ha seguito il progetto, fin dalla prima fase della sua ideazione: “Il riscontro è stato caloroso. Le scuole hanno risposto molto bene all’iniziativa. E abbiamo avuto modo di vedere quanto l’attività teatrale sia valida e importante sotto tutti i punti di vista: educativo, culturale, artistico ed espressivo. Sicuramente abbiamo intenzione di riproporre questa manifestazione. Inoltre il livello dei lavori è molto alto. Questi giovani attori sono molto bravi”.
Nell’ambito del festival del teatro scolastico si è inserita anche la messa in scena di “Il gabbiano Jonathan Livingstone”, una elaborazione del romanzo di Bach curata dai ragazzi del Laboratorio teatrale del Comune di Acireale, un’altra iniziativa che ha puntato sul teatro come occasione di gioco, svago e formazione e che dal prossimo anno sarà riproposta, affiancando alle attività pensate per i più piccoli, anche un laboratorio teatrale per adulti.
Un percorso lungo un anno per i giovanissimi attori, il più piccolo di appena sette anni, che seguiti da un gruppo di volontari hanno avuto modo di approcciarsi al mondo dell’arte e farne espressione di creatività e occasione di socializzazione, come ci racconta Davide Pulvirenti, giovane regista che ha seguito la preparazione del saggio finale: “Abbiamo incoraggiato i ragazzi ad esprimersi liberamente, iniziando proprio dal lavoro sul testo, scritto dagli allievi. All’inizio si sono sentiti smarriti, perché magari pensavano di trovare un insegnante pronto a dir loro cosa fare e cosa no. Poi hanno capito che erano liberi di esprimersi e autogestirsi. Il loro è stato un percorso, non per diventare artisti, ma per scoprirsi come persone”.
Monica Trovato