La festa del Natale si esprime con celebrazioni e feste che glorificano gli eventi dell’Incarnazione del Figlio di Dio ed il presepe è l’espressione dell’uomo che custodisce e ricorda la nascita di Gesù.
L‘Ufficio pastorale diocesano Migrantes anche quest’anno ha allestito il Presepe del Rifugiato. E ‘una struttura itinerante in legno che, dopo il successo dell’anno scorso avuto a Giarre, è stata collocata per le festività natalizie dell’anno corrente davanti la chiesa di San Rocco in Acireale. “L’accoglienza e l’ospitalità dello straniero – afferma don Lucio Cannavò, responsabile dell’ufficio Migrantes – è il messaggio che si desidera mandare con vigore. L’immigrato – continua don Lucio – è un uomo vero, uomo tra gli uomini e membro di una famiglia umana così come lo è Gesù che, rappresentato nel barcone, è componente della Sacra Famiglia di Nazareth”. Il presepe collocato nel pieno centro storico della città barocca acese, anche se leggermente danneggiato dal forte vento che ha caratterizzato l’inizio del nuovo anno, resta carico di significato in una società che probabilmente con superficialità giudica ed emette sentenze verso questi uomini che con grande difficoltà giungono nei nostri territori. Il Natale dona un “volto” ai dimenticati, è “sguardo” rivolto agli ultimi ed è “dimora” della grande ed unica famiglia dell’umanità.
Don Arturo Grasso