Un implacabile Jannik Sinner si aggiudica, per la prima volta in carriera, il cosiddetto torneo dei Maestri. Il numero uno al mondo vince, infatti, le Nitto Atp Finals di Torino. Nella finale, il giovane fenomeno azzurro domina lo statunitense Taylor Fritz in due set con il punteggio di 6-4, 6-4. Per l’altoatesino si tratta del diciottesimo titolo in carriera e l’ottavo stagionale, grazie al quale allunga nel ranking mondiale di oltre 4 mila punti sul secondo, ossia il tedesco Zverev.
È il suo primo trofeo dei “Maestri” dopo la finale persa lo scorso anno contro Novak Djokovic. È anche il primo italiano di sempre a conquistarlo. Diventa, infine, il terzo tennista più giovane a vincere almeno 23 partite nell’era Open in un anno, dopo Sampras e Nadal. Il prossimo appuntamento per Jannik sarà la Coppa Davis a Malaga. Il vantaggio accumulato in classifica gli consentirà di occupare indisturbato la prima posizione, almeno fino agli Australian Open.
Sinner maestro / I segreti del suo successo
Diventare il numero uno al mondo richiede, certamente, costanza e sacrificio oltre ad una notevole dose di talento, gentilmente donata da Madre Natura. Nel tennis, straordinariamente importante è la stabilità. Ogni colpo, scatto e movimento dipendono dalla solidità fornita dai piedi. L’equilibrio deve essere perfetto per poter eseguire colpi dotati di precisione e potenza. Essenziale il gioco di gambe per muoversi rapidamente sul campo. Un piede forte e ben allenato consente cambi di direzione rapidi e scatti fulminei, caratteristiche che Sinner padroneggia ormai con disinvoltura.
È tramite esse che riesce a raggiungere le palle più difficili e a mantenere un ritmo partita elevato. Una corretta biomeccanica del piede riesce a prevenire infortuni molto comuni tra i tennisti, quali ad esempio distorsioni e tendiniti. Il piede è, dunque, il punto di partenza di ogni colpo potente. Esso permette di trasferire efficacemente l’energia dal corpo alla racchetta, migliorando la forza e la precisione dei colpi. Piedi ben allenati sono alla base della resistenza fisica ed aiutano a mantenere delle performances elevate durante i match più ostici e prolungati. La carriera del nostro fuoriclasse dimostra come cura ed attenzione ai dettagli possano fare la differenza.
Sinner maestro / Il magico suono della pallina sulla racchetta
Il suono della pallina che incontra la racchetta di Sinner rispecchia tutto questo: è straordinario, sembra una frustata. Secondo i dati “Tennis Data Analysis” elaborati da Tennis Viz, Sinner ha il diritto ed il rovescio migliori nel circuito ATP (8,8 su una scala da 1 a 10 per il diritto e 8,4 su scala da 1 a 10 per il rovescio). Molti grandi campioni del passato lo paragonano a leggende come Agassi e Sampras. Unitamente a ciò, la base del successo continua ad essere la solidità mentale del campione. Del resto, non si diventa numero uno al mondo senza possedere qualità uniche, impossibili anche da immaginare per noi comuni mortali.
Sinner maestro / “Una vittoria dal sapore speciale”
Applausi per Sinner, ospite in collegamento con Che Tempo Che Fa dopo la storica vittoria. Parlando delle ultime vittorie, il campione afferma: «Io gioco e basta, penso poco quando sono in campo. Questo è un titolo molto speciale, giocare in Italia con il pubblico italiano è speciale, ci tenevo veramente tanto a fare bene. L’anno scorso eravamo molto vicini a vincere questo trofeo e abbiamo perso in finale, quest’anno è una sensazione totalmente diversa, vincere davanti a tantissimi spettatori per me è un grandissimo onore. Soprattutto una bellissima emozione, voglio ringraziarvi del tifo e del pubblico, soprattutto anche quando le cose non vanno benissimo perché proprio lì sento tantissimo calore e affetto».
E sulle sue potenzialità, ha aggiunto: «Sono abbastanza sicuro che a 23 anni non puoi essere al 100%, ci sono delle aree di miglioramento, è normale, nessuno a 23 anni era perfetto, nessuno sarà perfetto. Ho il mio team intorno che mi spinge tanto e non vedo l’ora di ricominciare a lavorare e cercare di far meglio. Questo mi renderà un giocatore ancora migliore perché, se vuoi tenere questa posizione, devi migliorare sempre, il lavoro non smette mai». Dichiarazioni che la dicono lunga sull’uomo ed il campione che è.
Sinner maestro / Il 2024 anno glorioso
La lista è infinita. I record non si contano, soprattutto in questo 2024. Dal più giovane nell’era Open a vincere Melbourne e Flushing Meadows al primo italiano a vincere le Finals (oltretutto in casa). Un 2024 davvero sensazionale! Irreale! Un anno che lo consacra sempre più al vertice, a soli 23 anni. Ha già vinto quattro Masters 1000 in carriera, tre solo nel 2024. Nel cemento risulta essere ingiocabile, una forza disarmante, imbattibile, inarrestabile. L’unico trofeo ad essergli sfuggito è il Roland Garros, il più grande torneo tennistico sulla terra rossa. Nonostante non sia la sua superficie preferita, non dubitiamo del fatto che abbia tutte le potenzialità e le carte in regola per fare l’impresa.
“Maestro dei Maestri”
Sinner non ha vinto, ha stravinto. Jannik ha dominato queste Atp Finals, dal primo all’ultimo match, senza perdere nemmeno un set. È il trionfo dell’atleta, divenuto “Maestro dei Maestri” grazie a quest’ultima gloriosa impresa senza rivali. La sua vittoria numero 70 in stagione, la prima ottenuta in Italia, dinanzi al suo pubblico. Vittorie ottenute grazie ad una incredibile tenuta mentale, oltre che fisica. Importante il lavoro interiore e la preparazione psicologica per gestire le emozioni durante il match.
Possiamo anche dire, per sua stessa ammissione e con un pizzico di ironia, che il segreto risiede nel suo cappellino. Un accessorio che sublima l’allenamento mentale per arrivare preparato al meglio al match. Tramite esso, infatti, dichiara di riuscire ad isolarsi, concentrarsi e spazzare via ogni problema o pensiero, anche extracampo.
La pressione per uno come lui è un privilegio perché saperla gestire significa abbattere il limite più temibile che è la paura di non farcela. A descrivere Sinner perleremmo di tenacia, mentalità, solidità, abnegazione, costanza, sacrificio, serietà, umiltà e professionalità. Doti che concorrono a renderlo il numero uno al mondo, e ci auguriamo per tanti anni ancora.
Giovanna Fortunato