Premessa. Quello che proponiamo a voi lettori, con questa rubrica, é semplice: esplicare il contenuto delle immagini sacre. “Le immagini siano per chi è analfabeta, per chi non é in grado di leggere le Scritture”, diceva San Nilo il Sinaita. Le immagini, dal greco eikon (icona), quindi, secondo gli antichi Padri della Chiesa, hanno un contenuto catechetico: esse aiutano la predicazione del Vangelo. Il percorso che per il momento seguiremo non seguirà i periodi storici ma quello “liturgico”; cioè proporremo di spiegare le opere secondo i tempi e le feste della liturgia.
“Entrando da Maria, l’angelo disse «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù”. (Lc 1,28-31). “Si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio” (Lc 2,6)
Scegliamo di porre alla vostra attenzione due mosaici appartenenti dalla scuola romana risalente alla fine del Duecento. Tale scuola si proponeva di sviluppare un linguaggio più realistico e umano partendo dalle esperienze bizantine. Quest’ultima arte prende il nome da Bisanzio – l’attuale Costantinopoli – capitale in quel tempo dell’impero bizantino.
L’Annunciazione.L’annunciazione di Pietro Cavallini si trova a Roma in Santa Maria in Trastevere ed è stata realizzata verso il 1291. Egli rappresenta la scena in un luogo aperto piuttosto che al tradizionale spazio semichiuso dell’abitazione della Vergine. Maria si trova veduta su un imponente trono marmoreo decorato. Ella, rappresentata col braccio sul petto, manifesta un atteggiamento di sorpresa misto a spavento. L’angelo, cosi come è raffigurato con le ali dispiegate e i panneggi della veste, sembra esser ancora il movimento o appena arrivato. In alto troviamo lo Spirito Santo scendere su Maria Santissima.
La Natività. Più simile a una comune icona (orientale) della natività è il mosaico di Jacopo Torriti. Commissionato da Niccolò IV, si trova a Roma in Santa Maria Maggiore, è stato realizzato verso il 1265. In questa raffigurazione troviamo i particolari del racconto lucano 2,1-14, divisibile in due scene: la nascita del Bambinello e l’annuncio ai pastori. Al centro troviamo la nascita mentre ai margini l’annuncio ai pastori insieme alle schiere di angeli. Maria poggia il Bambino nella mangiatoia (un semplice ricovero per animali). Un angelo dice ai pastori, persone ai margini della società del tempo, che ” un Salvatore è nato per voi” e consegna loro delle indicazioni andare a far visita a questo Bambino. La stella sembra illuminare il volto di Gesù Bambino. Così è visibile ai pastori all’interno della raffigurazione (si noti che tutti e due i pastori hanno gli occhi alzati verso l’angelo e verso la stella), ma – a mio parere – si esprime anche questo: Gesù è la Luce che brilla in ogni notte del cammino umano.
Riccardo Naty