Ci siamo più volte occupati, con la nostra testata, delle Terme di Acireale e della situazione di chiusura e di abbandono in cui si trovano ormai da qualche anno. Un primo segno di ripresa si è avuto con la riapertura del parco, il 2 ottobre scorso.
Ieri mattina, 24 ottobre, si è svolto, nella sala consiliare del Palazzo di Città, un incontro pubblico sul tema “Il rilancio delle Terme di Acireale in seguito alla nuova legge approvata dall’Assemblea Regionale Siciliana”, a cui sono intervenuti, tra gli altri, il sindaco Roberto Barbagallo, l’assessore regionale all’Economia Alessandro Baccei e il deputato regionale Nicola D’Agostino. Quanto comunicato nel corso dell’incontro riapre la speranza per un effettivo “rilancio” delle Terme di Acireale, ed in particolare l’accensione di un mutuo di 19 milioni di euro da parte della Regione (da noi già preannunciata). Riportiamo in merito il testo del comunicato stampa diramato sull’incontro da parte del Comune di Acireale.
“Questa nuova norma approvata dalla Regione Siciliana, che oggi l’assessore Baccei presenta alla nostra città, dà l’opportunità all’Amministrazione e al territorio di scommetterci su un grande investimento per il rilancio delle Terme di Acireale. Nonostante ci sia stato il dialogo tra Comune, cittadini e Regione, in questo caso la distanza da qui a Palermo è tanta perché il territorio non può che avere maggiore interesse. Oggi c’è un passaggio di competenze e questo si traduce in una grande opportunità, ma anche in una grande responsabilità. Il Comune può da subito occuparsi della redazione del bando, che redigeremo con un pool di tecnici, e occorrerà fare una ricognizione di tutti i beni – ha spiegato il sindaco Barbagallo –. Quando con l’onorevole D’Agostino abbiamo chiesto al Governo regionale una nuova norma non pensavamo ad una risposta tanto celere, adesso abbiamo l’onore e l’onere di trovare investitori seri che vogliano creare sviluppo nel nostro territorio”.
“E’ un momento fondamentale per il termalismo in Sicilia – ha detto l’assessore Baccei –. La Regione attraverso un mutuo mette a disposizione 19 milioni di euro, che saranno investiti, rispettando le procedure di evidenza pubblica, per riacquistare dei beni attualmente di proprietà delle società termali, di modo che poi le società con questi soldi, attraverso un processo transattivo, possano estinguere i debiti verso i fornitori. Tornata in possesso dei beni, la Regione li darà in concessione al Comune interessato, che a sua volta potrà fare un bando di subconcessione ai privati per far sì che degli imprenditori credibili possano rilanciare il termalismo, che è volano fondamentale per il turismo di qualità”.
“La concezione delle nuove Terme dovrà essere opposta rispetto a quella del passato, dove la Regione imprenditrice spendeva e spandeva producendo ben poco. Le nuove Terme dovranno avere un impatto molto diverso sul territorio e quindi avere alla base processi economici diversi e contemporanei – ha prospettato Nicola D’Agostino –. Adesso c’è un’assunzione di grande responsabilità, le prospettive sono rivoluzionarie ma nello stesso tempo drammatiche. Se il Comune si assume a proprio carico il patrimonio delle Terme e propone il bando di gestione e a questo bando non risponde nessuno, questo significa che non ci sono speranze di rivitalizzare il comparto termale. Quello che noi ci auguriamo è che l’interesse del Comune, più forte della Regione, metta nelle condizioni il Comune stesso e tutti gli acesi, che hanno veramente a cuore le sorti delle Terme e che ora possono dimostrarlo, di trovare gli imprenditori che abbiano interesse ad investire in un progetto a lungo termine sulle Terme di Acireale”.
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