Ha preceduto l’appuntamento dell’happening il pellegrinaggio nei luoghi toccati da san Francesco, dopo aver rinunciato alle ricchezze del padre Pietro di Bernardone, per seguire la voce di Dio. E’ stata una grande opportunità per un salto in avanti nella cura e nell’attenzione verso le giovani generazioni, perché abbiamo potuto affinare insieme una caratteristica fondamentale del nostro essere oratorio che consiste innanzitutto nell’ “essere comunità”.
Siamo partiti per Assisi, l’equipe Co.or.d.a , un piccolo drappello di animatori dell’oratorio “Don Bosco” di Mascali e della “Casa dei ragazzi” di Aci Platani insieme all’assistente don Giuseppe Pavone e a don Lucio Cannavò. Siamo tornati a casa con la consapevolezza che i nostri oratori possono donare ai più giovani un volto di Chiesa che sia incarnato nella realtà quotidiana, che viva e abiti il proprio territorio e in qualche modo si lasci «provocare» dalle sue sfide e da quelle sfide – a volte molto difficili e dolorose – che ogni giorno devono affrontare le famiglie e in particolare i genitori dei nostri ragazzi. Partecipare ad H2O ha significato, dunque, essere pronti a raccontarsi, ad ascoltare e a cambiare!
L’occasione di incontrare altri oratori, di gemellarsi con loro e di scoprire insieme il territorio unico dell’Umbria ,è stata un esperienza di comunità davvero irripetibile, che ha “preso forma” venerdì 5 settembre. Una giornata che ha previsto la formazione di gruppi di animatori provenienti da diversi oratori d’Italia e che, dopo un breve momento di conoscenza, sono stati “mandati” nelle varie diocesi dell’Umbria, alla scoperta di altri oratori in una terra unica, fatta di piccoli borghi e di una natura incontaminata. Le otto diocesi umbre, Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, Cittá di Castello, Foligno, Gubbio, Orvieto – Todi, Perugia – Cittá della Pieve, Spoleto – Norcia e Terni – Narni – Amelia, hanno accolto noi tutti (i membri della diocesi di Acireale erano presenti in tutti gli oratori di riferimento) in un breve ma indimenticabile incontro, nel quale il racconto e lo scambio di esperienze ha rappresentato un chiaro segno di comunità. Gruppi di animatori che poi, nel pomeriggio, hanno raggiunto direttamente Assisi, per vivere insieme un percorso di esperienze organizzato dai membri del Forum degli Oratori Italiani.
La diocesi di Acireale membro del Forum Oratori Italiani, aveva in consegna il laboratorio della “Animazione”, nello splendido scenario della piazza adiacente alla basilica minore del sacro convento! Siamo “entrati” così nel i significato più profondo dell’happening: quello dell’incontro tra le singole realtà e tra i singoli animatori, insieme abbiamo dialogato con “il linguaggio” gioioso e pieno di emozioni dell’ Oratorio. Nella fiaccolata notturna e alla veglia nella basilica superiore del sacro convento, insieme ai vescovi e al cardinale di Perugia, ci siamo confrontati con la parola di Dio “sorgente comune” a tutti noi, per comprendere che tipo di oratori siamo o vogliamo essere , «generatori di comunità» o «isole più o meno felici»!
IL 6 Settembre ci ha guidato l’icona del capitolo 2 degli Atti degli apostoli e, quindi, il riferimento alle prime comunità cristiane, in particolare Atti 2, 42-48 abbiamo riflettuto sui «quattro criteri»: l’ascolto della Parola di Dio, la comunione e condivisione fraterna, lo spezzare il pane e le preghiere, lo slancio missionario. Quanto i nostri oratori investono su queste dimensioni e su queste azioni? Non si tratta qui di «buttare tutto addosso» ai ragazzi, perché vivano queste cose senza gradualità, ma di alimentare su questi «pilastri» la vita degli educatori e degli animatori, dei responsabili, dei consacrati e dei presbiteri, perché insieme formino una «comunità educativa» che renda l’oratorio luogo di incontro, luogo dove l’accoglienza diventa proposta per valorizzare i carismi personali e quelli di vocazioni associative e di vita consacrata e metterli a servizio della comunità.
Nel pomeriggio “Generatori di comunità” workshop per approfondire le tematiche presentate il giorno prima. L’oratorio “Don Bosco” di Mascali è stato valido testimone di quanto in questi anni si è potuto maturare, in contenuti ,metodologie e passione educativa, nella nostra diocesi. La direzione della «comunità» ci sembra quella giusta per i nostri oratori, perché siano sempre più coinvolgenti e creativi e vivano dentro le situazioni della vita reale, proprio perché insieme si riesce a condividere il vissuto di molti e si legge meglio la realtà. L’oratorio sarà così «utile» per generare la linfa vitale delle comunità cristiane di domani, chiamate a mettere in comune il bene prezioso che ciascuno porta con sé.
Annamaria Belfiore