La morte del carissimo padre Salvatore Arcifa, ci addolora profondamente e genera un vuoto difficilmente colmabile, in quanti abbiamo beneficiato del suo esemplare ministero sacerdotale.
Era nato ad Acireale il 25 settembre 1928. Compiuti gli studi nel nostro Seminario diocesano fu ordinato sacerdote il 10 marzo 1951. Per volere del vescovo, mons. Salvatore Russo, si iscrisse all’Università di Catania, nella Facoltà di Lettere, per conseguire la laurea. Insegnò nel nostro Seminario diocesano e, successivamente, quale vincitore di concorso statale, prima nella scuola Media e poi nell’Istituto Tecnico Commerciale “A. Majorana” di Acireale, dove concluse la sua brillante carriera di docente. Dotato di una intelligenza non comune, trasmetteva agli alunni, con passione e competenza, la materia che insegnava, lasciando in ognuno ricordi indelebili che il tempo non è riuscito mai a scalfire, né a cancellare. Fu Assistente diocesano della Gioventù maschile di A.C. , per un breve periodo vice parroco a Milo accanto all’indimenticabile arciprete mons. Concetto Fichera e per lungo tempo Cappellano all’Istituto Buon Pastore.
Dove è emerso particolarmente il suo Ministero sacerdotale è stato nella formazione delle coscienze attraverso la Direzione spirituale e il Sacramento della Penitenza, a cui ha dedicato ampia parte della sua vita, fino a pochi giorni fa. Lo ricordiamo, con grata ammirazione, negli anni ’70 nella parrocchia di San Paolo Apostolo ad Acireale, poi nella Basilica dei SS. Apostoli Pietro e Paolo, nella chiesa di San Martino e nelle sue mura domestiche, sempre pronto, disponibile ed accogliente.
Dotato di un carattere forte, di una disciplina ascetica irreprensibile, apparentemente sembrava difficile poter instaurare un rapporto di amicizia, ma dietro quell’apparente durezza si nascondeva un cuore amabile, comprensivo e paterno, che ispirava fiducia. Possedeva una carica di umanità non comune che lo portava ad essere sempre presente soprattutto nei momenti di dolore e di apprensione.
La sua vasta cultura l’ha messa a disposizione di tutti nei suoi pregevoli scritti. Opere monumentali, quali la biografia di mons. Michele Cosentino che, nel ripercorrere la vita del mai dimenticato padre spirituale del Seminario acese, padre Arcifa ha offerto anche una abbondante storia della Diocesi. L’ultima fatica, veramente monumentale, è stata il “Dizionario antologico del pensare cristiano”, frutto di una raccolta di brani di autori antichi e contemporanei, da lui schedati nella sua vita sacerdotale. L’8 settembre scorso, di buon mattino, egli venne in Cattedrale a farmi dono di questa preziosa opera. Lo fece, come sempre, con grande umiltà. Volle anteporre una dedica al libro in cui scrisse di essere “l’infimo dei parrocchiani, affettuosamente devoto”. Di quest’opera, con il suo permesso, ho avuto modo di scrivere su questo giornale mesi fa.
Nella ristrutturazione delle Parrocchie del 2008, la parrocchia di Odigidria fu accorpata alla Cattedrale e padre Arcifa divenne “parrocchiano” ! Egli manifestò la sua appartenenza con grande gioia e, memore dell’antica amicizia che lo legava alla mia famiglia (era stato anche professore di mio fratello), mi fece dono di alcune confidenze, soprattutto in prospettiva della sua morte.
In occasione del mio XXV anniversario di vita sacerdotale mi regalò un oggetto da lui ricevuto dall’indimenticabile e compianta sorella, la signorina Anna. Me lo accompagnò con queste parole che difficilmente dimenticherò: “Con amore mi è stato donato, con altrettanto amore te lo regalo”. Se mai ce ne fosse stato bisogno, ho compreso ancor meglio che padre Arcifa mi voleva, veramente, un gran bene !
Quando il 9 ottobre 1958 il Santo Padre Pio XII morì, mons. Russo nel comunicarlo alla Diocesi scrisse: “Sembrava non dovesse morire mai, tanto l’umanità ha avuto bisogno di Lui”. Lo stesso potremmo ripetere tutti coloro, e sono tanti in Acireale, che abbiamo beneficiato della sua saggezza e della sua guida spirituale. Siamo altresì certi che dal cielo egli sarà nostro intercessore e continuerà a vegliare con la sua discrezione sulle nostre vite, indicandoci il cammino che ci condurrà all’incontro definitivo nella Casa del Padre.
A Dio, Padre carissimo, ricevi la corona promessa ai servi buoni e fedeli del Vangelo e riposa in pace.
Don Roberto Strano