Testimonianza / In pellegrinaggio sui passi di Nostro Signore, un’esperienza di Chiesa in cammino

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Con a capo il Vescovo, Antonino Raspanti e la guida ai luoghi di don Carmelo Raspa, siamo partiti in 100 pellegrini, provenienti dalla nostra Diocesi e dalle Diocesi di Trapani, Palermo, Catania e Messina. Un bel gruppo! Ciascuno con un proprio progetto, una propria visione, ma tutti alla scoperta  di un cammino di fede, di interiorità da sperimentare, alimentare e approfondire! Celebrazione al Monte delle Beatitudini

Non è possibile in poche righe raccontare ogni avvenimento né richiamare tutti i luoghi visitati. Tre giorni di ospitalità alberghiera a Nazareth e tre a Gerusalemme. Abbiamo percorso molte miglia sia a piedi  che con i pulman. Lasciato il Mediterraneo ci siamo addentrati nella Galilea, con  la salita al Monte Carmelo, dove il Vescovo ci ha introdotti alla ricerca del silenzio interiore, sul modello del profeta Elia e degli ordini religiosi che nacquero a cura dei carmelitani, di cui S. Teresa d’Avila e S. Giovanni della Croce divennero i maestri dell’ascetismo. Siamo giunti a Canaa, dove tutti gli sposi presenti hanno rinnovato le promesse matrimoniali, accompagnandole con l’immancabile assaggio del vino delle nozze.  Siamo passati, il giorno successivo, al Monte delle beatitudini, dove apprendiamo i primi insegnamenti di Gesù ai suoi e le prime rivelazioni del suo ampio ministero a favore delle genti, attraverso la moltiplicazione dei pani e dei pesci e la visita alla sinagoga, dove imparò a leggere e commentare le Scritture con i suoi contemporanei. Sono davanti a noi i luoghi dell’Annunciazione, della vita di Maria e di S. Giuseppe, che vide il divin Bambino crescere in età, sapienza e grazia.

La visita dei siti archeologici e la constatazione storica che i secoli e le vicissitudini dei popoli e degli eventi non hanno distrutto e annullato definitivamente, ci conferma su quanto la tradizione biblica e i Vangeli ci trasmettono. Incontenibile è lo stupore misto a commozione.

I giorni si susseguono, siamo alla fine dell’anno, raggiungiamo il fiume Giordano, dove, con grande emozione, rinnoviamo le nostre promesse battesimali, confermando la nostra fede in Gesù e ai suoi insegnamenti. La natura è piena di verde, anche se la giornata è piovosa e corriamo il rischio di scivolare, tutti raggiungiamo la riva per bagnare le nostre mani sull’acqua che il Battista sparse sul corpo di Gesù. Ci pare di sentire la voce: “Questi è il mio figlio prediletto, ascoltatelo!”. Ma non c’è tempo per sostare a lungo, ci attendono le antiche grotte di Qumran, dove, miracolosamente, dopo secoli, riappaiono in mano come vecchi giornali i manoscritti dei testi sacri, recuperati e ridonati agli studiosi per confermarci nella fede dei nostri Padri.

Monte delle BeatitudiniTocchiamo il deserto e il monte delle tentazioni, il Mar Morto. Visitiamo anche Betania, luogo  di amicizia, dove Marta, Maria e Lazzaro ci ricordano come Gesù coltivava relazioni profonde e intense di umanità.

Si avvicina la notte e dobbiamo vegliare nell’attesa del nuovo anno, il 2014 ci trova in festa attorno al piano bar dell’albergo, allegri, briosi, danzando e cantando i canti della nostra terra e brindando con gioia e allegria, ci svegliamo a Gerusalemme.

Il primo giorno del nuovo anno, facciamo un omaggio ai bambini ebrei uccisi a partire dalla strage degli innocenti consumata da Erode: per non dimenticare e perchè non si ripeta mai più questo tipo di violenza, un vero e proprio sterminio: è stato costruito un padiglione di cristallo come la volta di un cielo stellato che accoglie i nomi, l’età e la provenienza di tutti i bambini uccisi nel mondo.

Ci rechiamo nella casa di Elisabetta, Ein Karem, dove ci accoglie in tutte le lingue sia il canto del Magnificat che il canto del Benedictus, per procedere fino al Betlemme, dove celebriamo con i pastori e cantiamo con gli angeli esultanti la nascita del Messia.

Il giorno dopo, alle sei del mattino, la celebrazione della S. Messa con i PP. Francescani nella Chiesa del S. Sepolcro ci prende in  modo assoluto: la tomba vuota e tutt’intorno i segni del Calvario, la Via Dolorosa, il luogo della Crocifissione e la deposizione del corpo per ungerlo di unguenti prima della sepoltura…. e tutta Gerusalemme con  il muro del pianto, la Moschea, l’orto degli ulivi, il luogo della cattura e della prigionia…parlano le pietre, gli ulivi, le strade i molti scavi ancora in corso: ci ammutoliamo, c’è bisogno solo di silenzio, il mistero si fa strada dentro di noi, sulle molte domande entra la luce della fede… tutte le nostre parole tacciono.

Abbiamo avuto alcune grandi opportunità per uno scambio di notizie con il Custode della Terra Santa, il francescano padre Pizzaballa e con il Vescovo, Vicario del Patriarca Latino in Gerusalemme e perfino un incontro di preghiera eucaristica con il Patriarca greco ortodosso: una vera manna del cielo, che ci ha consentito di capire in qualche maniera come si vive in quei luoghi, quali difficoltà si devono affrontare ogni giorno per la convivenza delle diverse religioni, per la custodia dei luoghi, come dialogare e crescere nella fede e nella fiducia reciproca, come sostenere le difficoltà di tipo economico, sociale, sanitario… e il mantenimento dello stato di pace!

Il viaggio si è concluso con la visita nei luoghi di Emmaus, dove abbiamo condiviso con altri pellegrini italiani l’ultima celebrazione eucaristica.Gerusalemme e le mura della città antica

Tante emozioni, trattenute ed esplose nel percorso di andata e ritorno. Un bel viaggio! Un volo tutto per noi! Un’esperienza di chiesa in cammino, una semina sparsa sui passi del Maestro, verso il Regno! Con tanta gratitudine nel cuore per chi ci ha accompagnati e guidati, ci auguriamo di vederne i frutti!

                                                                                  Teresa Scaravilli

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