La figura di padre Vincenzo Bonsignore della congregazione di San Filippo Neri, scomparso a 75 anni improvvisamente pochi giorni or sono, è di rilevante spessore, per l’umiltà e semplicità della sua vita, vissuta al servizio dell’Oratorio, per la sua testimonianza in campo sociale: per ventitr anni, infatti, all’ombra dell’Istituto penale per minori di Acireale, operò come cappellano.
In occasione di una visita con il Serra Club nell’istituto acese, mi confidò personalmente di non poter stare un giorno senza andare a fare visita a quella ventina di giovani con cui riusciva a trascorrere qualche oretta di fraternità, infondendo loro fiducia nella vita, amandoli secondo l’insegnamento evangelico, interessandosi della loro famiglia e dei loro piccoli progetti.
Era dispiaciuto del fatto che parte della giornata di quei ragazzi trascorresse nell’ozio, mentre, secondo lui, sarebbe stato giusto promuovere iniziative per renderli partecipi di una vita nuova, positiva. In effetti, nel nord Italia e in Europa, in Istituti del genere, sono realizzati progetti di vita attiva e impegnata che aiutano i giovani a scoprire le proprie attitudini e valorizzarle al massimo, offrendo loro, una volta liberi, possibilità di ripresa e inserimento sociale.
Alle esequie, nella chiesa dell’Oratorio, hanno concelebrato parecchi sacerdoti filippini, vari parroci della città, sotto la presidenza del vescovo mons. Antonino Raspanti, che ha pronunciato un’omelia densa di significati soprannaturali. Hanno assistito il fratello del defunto, molti fedeli, l’associazione “Pippo buono”, rappresentanti della Polizia penitenziaria. La dott.ssa Carmela Leo, direttrice dell’Istituto Penale per minori, ha degnamente commemorato il Cappellano, andato in pensione qualche anno fa, parlando dell’ottimo operato di padre Bonsignore e del suo costante rapporto con l’Istituto. L’ultimo saluto l’ha dato con la pena nel cuore il preposito, padre Alfio Cantarella.
Anna Bella