Testimonianze / Nando e Carmelita in pellegrinaggio a Medjugorje: “La Vergine Maria ha parlato ai nostri cuori”

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La chiesa di San Giacomo apostolo

Una delle esperienze più toccanti per un cristiano è il pellegrinaggio verso luoghi quali Lourdes, Fatima, la Terra Santa o altri, in cui l’Onnipotente ha

Nando Costarelli e la moglie Carmelita in pellegrinaggio a Medjugorje
Nando Costarelli e la moglie Carmelita in pellegrinaggio a Medjugorje

manifestato in maniera particolare, attraverso se stesso o la Beata Vergine Maria, la propria presenza in questo mondo.

Medjugorje, fino ad un quarantennio fa anonima località dell’allora Jugoslavia, nella municipalità di Citluk (oggi, invece, in seguito alla disgregazione della federazione jugoslava nel 1992, la zona è territorio meridionale dello stato di ‘Bosnia-Erzegòvina’) già dal 1981 è divenuta meta privilegiata di tanti milioni di pellegrini che, da tutto il mondo, vi confluiscono a motivo delle apparizioni della Beata Vergine Maria a sei veggenti.
A costoro, la Vergine affida dei messaggi (trasmessi mensilmente a tutti i popoli) e ad alcuni di loro ha anche già rivelato dieci segreti. La Vergine Maria ha detto che le apparizioni avranno fine quando tutti i sei veggenti conosceranno tutti i dieci segreti ed ha chiesto che questi siano rivelati alle genti tre giorni prima che gli eventi indicati si verifichino. La Vergine ha anche detto che le proprie apparizioni a Medjugorje sono le ultime con le quali ella si manifesta a questo mondo e che la propria presenza in quei luoghi sia da considerarsi il prosieguo dell’opera da lei avviata a Fatima con le apparizioni del 1917 (il prossimo anno se ne celebrerà il centenario).

La chiesa di San Giacomo apostolo
La chiesa di San Giacomo apostolo

A Medjugorje, comunque, oggi si rimane colpiti dalla estrema semplicità dell’ambiente: punto nevralgico del minuscolo borgo bosniaco è, infatti, l’umile chiesetta parrocchiale intitolata a san Giacomo apostolo e non un maestoso santuario come quelli di Lourdes e Fatima. Diversamente da quelle cronologicamente limitate di Lourdes e Fatima, le apparizioni di Medjugorje si susseguono da ben trentacinque anni. Dal 1981, infatti, la Madonna appare vestita di un lungo abito grigio, sormontato da un lungo velo bianco che le copre il capo e scende sul dorso, che simboleggia la penitenza che ella chiede incessantemente all’umanità attraverso la preghiera, mezzo privilegiato con cui è possibile giungere al porto agognato della salvezza, ancor più oggi, quando le tentazioni del demonio si fanno sempre più forti. I dolorosi fatti di cronaca di ogni giorno dimostrano come l’umanità, infatti, si lasci sempre più trascinare dal corso deviante della storia, tralasciando, invece, di affidarsi a Dio, unica ed imprescindibile àncora di salvezza. Siamo, infatti, di fronte ad una società che crede di poter fare a meno di Dio, confidando nella propria totale autosufficienza o, comunque, confinando Dio ad una dimensione che appare lontana anni luce dalla vita umana. Ecco, allora, che la Vergine Maria ci indica il sentiero da percorrere: la necessità della preghiera si fa sempre più pressante a tal proposito.

Le cascate di Kravice
Le cascate di Kravice

Il pellegrinaggio a Medjugorje si è protratto per ben sei giorni, in tempo perche tale esperienza potesse assumere un alto profilo formativo spirituale. Atterrrati la mattina nel piccolo aeroporto di Mostar, un tempo utilizzato solo come scalo militare, eravamo accolti da un giovane, laureato in teologia e docente di religione presso le scuole statali italiane, che ci guidava con estrema competenza per l’intera nostra permanenza in quei luoghi.

Nel corso di una breve visita alla città di Mostar, attraversata dal fiume Neretva, egli ci ricordava come quei luoghi, di maggioranza religiosa musulmana ma con una significativa presenza cristiana, come testimonia la chiesa affiancata da un campanile alto oltre cento metri, nel 1992 furono sottoposti a terribile bombardamento dalle colline circostanti da parte delle forze governative comuniste jugoslave, le quali non accettavano la disgregazione del vecchio stato in più territori. Ancor oggi, le pareti esterne di molti edifici portano ben visibili i segni di quelle lunghe incessanti incursioni.

L’arrivo a Medjugorje segnava, finalmente, l’avverarsi di un desiderio tanto atteso. Tutto in quei luoghi parla incessantemente di Maria. Le numerose celebrazioni liturgiche ma anche le confessioni, che si susseguono quotidianamente in tutte le lingue danno un’idea precisa di come la Vergine Maria chiami tutti ad una ormai improcrastinabile conversione dei cuori. Certo, non sono pochi ancora quelli lontani o coloro che rimangono scettici dinanzi ad avvenimenti che, invece, si rivelano spiritualmente molto coinvolgenti, ma la Vergine Maria desidera portare tutti al suo Divin Figlio Gesù Cristo e, con cuore di madre premurosa, intercede continuamente perché ciò avvenga.

img548I sei veggenti sono i più diretti testimoni degli avvenimenti, ma l’accorrere delle folle non può, comunque, essere sospinto da semplice curiosità o spesso dalla necessità di accostarsi a sacerdoti carismatici . La Chiesa ha chiesto ai veggenti di evitare per il momento il contatto diretto con le folle di pellegrini fino ad un pronunciamento ufficiale sugli avvenimenti, ma nonostante tutto, autorizza comunque pellegrinaggi che, pur se organizzati privatamente, consentono a migliaia di persone, attraverso le numerose celebrazioni penitenziali ed eucaristiche quotidiane, un totale coinvolgimento in un’esperienza spirituale arricchente.

Altre esperienze che ci hanno coinvolti ed arricchiti nel corso del pellegrinaggio, le visite ad un grande Crocifisso bronzeo ubicato nel viale retrostante

Il crocifisso
Il crocifisso

la piccola chiesa parrocchiale, che trasuda acqua dalle ginocchia, alla collinetta del Podbrdo, altura del monte Kriezevac, dove i veggenti hanno avuto alcune apparizioni, la preghiera di guarigione da mali sia fisici sia spirituali, ma anche la spiritualità di due comunità che offrono una concreta dimensione di come Dio, attraverso la potente intercessione della Vergine Maria, si chini misericordioso sull’uomo (peraltro è il tema dell’Anno giubilare straordinario che stiamo vivendo) a lenirne le ferite, sia materiali sia spirituali.
Poi il messaggio delle comunità ‘Cenacolo’, per il recupero di tossicodipendenti, e ‘Famiglia ferita’, che ospita ragazze madri, orfani ed anziani, privilegiava famiglia, parrocchia e lavoro ove il cristiano deve concretamente vivere la propria diuturna crescita spirituale. Ed ancora, una particolare valenza è certamente da attribuirsi alla visita alle splendide cascate di Kravice, formate da un fiume affluente della Neretva, luogo particolarmente ricco di vegetazione, ove si può sperimentare un contatto con Dio attraverso le bellezze di una natura ancora incontaminata.

Il ritorno in Sicilia ha concluso un’esperienza che ci ha indubbiamente segnati e particolarmente edificati nello spirito: a Medjugorje, la Vergine Maria ha parlato ai nostri cuori. Di certo desiderando dall’umanità un impegno concreto per la costruzione di un mondo migliore di quello che il succedersi degli eventi fa concretamente apparire.

Nando Costarelli

 

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