Tipicità siciliane / La sagra dell’arancino a Ficarazzi

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sagra arancina

La Sagra dell’Arancino a Ficarazzi è un connubio di sapori, ogni anno si rinnova per assaporare la tipica pietanza del celebre Street food siciliano. La combinazione fra gastronomia tipicamente isolane, musica e folklore sono le componenti fondamentali per la realizzazione di una delle più importanti manifestazioni dell’hinterland catanese.

Tipicità siciliane / La sagra dell’arancino a Ficarazzi

Ficarazzi, frazione di Aci Castello, celebra ogni anno nel mese di Settembre la Sagra dell’arancino. Nata nel 2001 con l’obiettivo di valorizzare un prodotto tipico della nostra terra, grazie all’impegno dell’associazione l’Isola che non c’è, questa sagra in breve tempo è diventata una delle manifestazioni più celebri della provincia di Catania. Ogni anno arrivano numerosi turisti per la sagra, incuriositi dalla possibilità di gustare le numerose varianti di arancine. La sagra ha luogo a piazza Giovanni XXIII, con l’arancino classico di Ficarazzi al burro e al sugo arricchito da nuove e gustosissime varietà: pistacchio, funghi, pollo, melanzane, pesto, nero di seppia, vegetariano, cioccolata e tanti altri.

Tipicità siciliane / Origine e storia dell’arancina

Le origini dell’arancino sono ancora oggi molto incerte. si possono solo immaginare le origini a partire dall’analisi degli ingredienti che costituiscono la pietanza. Così, per via della presenza costante dello zafferano, se ne è supposta una origine medioevale in cui c’era la dominazione araba. Durante i banchetti, si metteva al centro della tavola un vassoio carico di riso allo zafferano, esso si consumava appallottolandolo con carne di agnello e verdure.

L’invenzione della panatura risale invece alla corte di Federico II di Svevia, si cercava un modo per portare con sé la pietanza nei viaggi e la panatura, è il modo migliore per mantenere la conservazione del riso e del condimento. Si presuppone anche che l’arancino sia utilizzato come cibo da asporto, per il lavoro in campagna. Nel catanese, invece, si sostiene che la forma a cono si debba ad una ispirazione data dall’Etna infatti, tagliando la punta della pietanza appena cotta esce il vapore che ricorderebbe il fumo del vulcano, mentre la superficie croccante della panatura e il rosso del contenuto ne rievocherebbero la lava nei suoi due stadi, calda e fredda.

Tipicità siciliane / Arancino o arancina? 

Arancino o arancina? è questo il dibattito ancora aperto e mai interminabile fra Catania e Palermo. Diatriba di decenni, che si è riaccesa con la pubblicazione dell’Accademia della Crusca di una scheda ufficiale – che al posto di sedare la polemica – la riaccese. L’Accademia della Crusca,  dichiara ”Il gustoso timballo di riso siculo deve il suo nome all’analogia con il frutto rotondo e dorato dell’arancio, cioè l’arancia, quindi si potrebbe concludere che il genere corretto è quello femminile: arancina”.

arancina al pistacchio
arancina al pistacchio

Nel Dizionario siciliano-italiano di Giuseppe Biundi (1857) compare il termine “arancinu”, definito come “vivanda dolce di riso fatta alla forma della melarancia”. Ma se il termine originale è “arancinu”, come tradurlo in italiano? Al maschile o al femminile?. Nel dialetto siciliano, il frutto dell’arancio è aranciu e nell’italiano regionale diventa arancio. Quindi “arancinu” nel dialetto siciliano è declinato al maschile.  “Arancinu” in origine si traduceva sicuramente come “arancino”, ma la codifica del maschile per l’albero e del femminile per il frutto propria dell’italiano, intervenuta successivamente, avrebbe determinato un “cambio di sesso” in “arancina”. Secondo la Crusca, entrambe le forme sono corrette anche se il femminile tuttavia è percepito come più corretto. Quindi a vincere sono i palermitani!.

Tipicità siciliane / Varietà di arancine

Le arancine più diffuse in Sicilia sono quelle al ragù di carne, quelle al burro e quelle agli spinaci. Inoltre, nel catanese sono diffusi anche ‘‘l’arancino alla norma”, cioè con le melanzane, detto anche “alla catanese” e quello al pistacchio di Bronte. Esistono ricette dell’arancina che prevedono, oltre ovviamente al riso, l’utilizzo di funghi, salsiccia, frutti di mare, pesto, e al nero di seppia. Esistono anche le varianti dolci: gli arancini vengono preparati con il cacao e coperti di zucchero, solitamente in occasione della festa di santa Lucia. Ce ne sono alla crema gianduia e all’amarena. In Campania l’arancino prende il nome di palla di riso ”pall’ ‘e riso”  ed è rotondo e solitamente di dimensioni più piccole. È ripieno di riso al sugo o al ragù con aggiunta di piselli, carne e mozzarella.

Clara Privato