Oggi si parla tanto di turismo esperienziale, marketing territoriale, economia delle relazioni: “etichette” figlie di una contemporaneità sempre alla ricerca di nuove definizioni. Ma c’è una ricetta, semplice quanto antica, che ha sempre rappresentato un elemento distintivo per le strutture ricettive. E‘ quella legata alle relazioni umane, all’accoglienza, alle emozioni, alle tradizioni, ai colori e agli odori del paesaggio.
La ricerca costante di questa ricchezza dei luoghi accomuna il turista di ieri e quello di domani, attraverso un viaggio senza né tempo, né spazio. Quella sensazione – si legge in una nota stampa – di “sentirsi come a casa”, in un luogo tanto ospitale quanto magico per la sua collocazione strategica, è l’elemento distintivo degli ospiti del Grand Hotel Baia Verde di Aci Castello.
La struttura festeggia quest’anno mezzo secolo di storia, ripercorrendo le tappe di un lungo percorso legato alla valorizzazione e alla promozione del territorio.
Nel 1972 nasceva la Baia Verde
«Era il lontano 1972 – sottolinea l’amministratore delegato Katia Salvia Torrisi – e mio padre Giovanni Salvia (imprenditore farmaceutico), insieme ai soci dell’epoca Curìa, Elvira Fichera, Giovanni Parasiliti e Natalizio Santapaola, riuscì finalmente a realizzare un vero e proprio sogno. Cioè costruire una struttura ricettiva incastonata tra le rocce laviche di una baia unica per la sua bellezza. Proprio qui, tra miti e leggende della Riviera dei Ciclopi, tra storia e natura; tra tradizioni e suggestioni. In provincia di Catania mancava una “finestra” su questo scorcio di Sicilia; una struttura alberghiera che si affacciasse direttamente sul mare. Non c’era location che potesse valorizzare quanto di più bello offre questa terra: il blu cobalto che si staglia tra i colori contrastanti del paesaggio».
Nasceva così il Grand Hotel Baia Verde: una vera e propria grande villa mediterranea a picco sul saliscendi della roccia vulcanica. Un luogo che in 50 anni ha ospitato oltre 3 milioni di persone, che hanno avuto modo di conservare un ricordo legato all’odore di salsedine, al sapore di una ricetta siciliana, al suono delle note che accompagnano le atmosfere estive, alla vista di un’alba che sembra entrare nella stanza, al sorriso di chi ti accoglie, al calore di chi ti saluta.
Dai Presidenti della Repubblica Ciampi e Napolitano, passando per Uto Ughi, Lucio Dalla, Riccardo Muti, Renato Zero, Eric Clapton, Venditti, Negramaro, Ligabue, De Gregori, Leo Gullotta, Claudio Baglioni, Vasco Rossi. Quelli che lasciavano le più antiche recensioni: le “foto con dedica”. Baia Verde ancora oggi continua a ricevere ogni anno aficionados provenienti da tutto il mondo e siciliani che amano trascorrere la “vacanza in città”. Ma in un’oasi che allontana da tutto ciò che è metropolitano, riservando a tutti gli ospiti la massima attenzione.
Cinquant’anni di vita della Baia Verde
«Abbiamo personale che ha iniziato qui la propria carriera, portandola avanti fino alla pensione – commenta il presidente Pippo Salvia. Una squadra che è una vera e propria famiglia anche per chi viene a trovarci. E porta a casa il più bello dei souvenir: la “cartolina” di una Sicilia ospitale, fatta di piccole cose dal grande valore».
E nella linea del tempo scorrono le immagini delle mostre d’arte e degli eventi culinari degli anni Ottanta; dei gemellaggi internazionali e dei concerti d’autore. Delle feste a tema che hanno attraversato ogni Ferragosto; delle serate di gala e delle convention istituzionali con autorità provenienti da tutto il mondo.
E si è festeggiato quest’importante traguardo, la vigilia di Ferragosto, con una serata condotta da Salvo La Rosa e un “live” esclusivo firmato Mario Biondi.
Con un occhio al passato e uno sguardo al futuro del comparto – quello turistico – che nell’Isola rappresenta il motore dell’economia e dello sviluppo.