Mosca è stata la sede dove quest’anno la Fijet (Federazione internazionale giornalisti e scrittori del turismo) ha tenuto il suo 58° congresso, organizzato dal locale tour operator “ Intourist”.
La finalità dell’Associazione è la promozione del turismo internazionale, nello spirito di collaborazione e di amicizia tra i popoli e, anche se visitare la Russia non è proprio semplice per le implicazioni burocratiche connesse (visti, controlli e limitazioni varie), la scelta di Mosca è stata in linea con gli scopi istituzionali della Fijet, presieduta dal dott. Tijani Haddad.
Salta subito all’occhio del visitatore come tutto nella città abbia dimensioni esagerate. I suoi quasi 12 milioni di abitanti ne fanno una grande metropoli con lunghi, immensi viali a più corsie, percorsi a tutte le ore da interminabili code di auto e da pendolari che si spostano dal centro alla periferia e viceversa, complice anche il buon prezzo del carburante (un litro di benzina costa meno di un euro).
Straordinaria la coesistenza di palazzi di epoca staliniana, costruiti negli anni 30-50, molti dei quali sulla via Tverskaja, l’arteria principale della città e delle cupole d’oro delle chiese che svettano tra i moderni grattacieli.
Altra caratteristica che colpisce al primo impatto è la luce: sin dall’imbrunire la città è illuminata a giorno. Alle tabelle luminose con i nomi delle strade si uniscono le insegne degli edifici commerciali, le luci dei palazzi storici e dei monumenti; vengono illuminati parchi, viali, migliaia di alberi e archi di fiori finti che ornano le piazze.
Ma bisognerebbe andare a Mosca anche per visitare solo il Cremlino e la Piazza Rossa che sono di una bellezza incomparabile. La nostra visita è stata favorita dall’assistenza professionale in lingua italiana della guida Nadia Zubkova.
Posto sulla riva del fiume Moscova, il Cremlino è una città fortificata risalente all’XI secolo che nei secoli successivi ha subito profonde trasformazioni architettoniche legate anche all’opera di architetti italiani. Il borgo nel tempo è cresciuto diventando centro politico, ideologico e culturale; in epoca sovietica chiese di pietra bianca e monasteri sono stati abbattuti per far posto a nuovi importanti palazzi. Oggi si presenta come un borgo fortificato chiuso da un enorme triangolo di mura munite di 18 torri costruite con pesanti mattoni e successivamente sormontate da piramidi.
E’ una sconfinata isola pedonale, protetta da un silente ma attento servizio di vigilanza, che ospita tra le sue mura chiese ortodosse di notevole pregio artistico, nella Piazza delle Cattedrali ne troviamo diverse: Cattedrale dell’Annunciazione che era la cappella privata degli zar, dell’Assunzione, dell’Arcangelo Gabriele, dei Dodici apostoli, del Salvatore, della Deposizione, che custodiscono preziose icone e tutte caratterizzate da cupole d’oro. Ad esse si alternano edifici importanti quali il Gran Palazzo del Cremlino, il Palazzo dei Terem, l’Armeria, il Palazzo a faccette, l’Arsenale e monumenti particolari quali lo Zar dei cannoni e la Zarina delle campane.
Di fronte al Cremlino la Piazza Rossa, teatro di avvenimenti storici, che nel XVII secolo deve il nome alla traduzione della parola “Krasnaja”, rossa. Vi si affacciano il Museo storico di Stato, il mausoleo di Lenin, i grandi magazzini GUM e la Cattedrale di san Basilio che racchiude nove chiese con nove cupole colorate, di altrettanti stili diversi che le conferiscono un aspetto fiabesco. Dal 1990, la Cattedrale, insieme al Cremlino, è patrimonio dell’Unesco.
Un giro turistico effettuato a bordo di un battello rompighiaccio sulla Moscova ha permesso ai congressisti una visione panoramica della città.
La breve visita alla metropolitana, invece, ha dato un’idea sommaria dell’imponente subway tra le più grandi ed efficienti al mondo, che si dirama in 12 linee ed è ricca di stazioni decorate in marmo, con lampadari sfavillanti e mosaici dorati, che sono vere e proprie opere d’arte.
Ci siamo resi conto che Mosca è una città particolare e che non bisogna lasciarsi impressionare da una visita frettolosa: per comprenderla e apprezzarla occorrono tempo e una programmazione minuziosa degli itinerari.
Graziella Maugeri