All’Oasi di Aci Sant’Antonio, nella mattina di martedi 17 ottobre, si è svolto l’incontro di formazione ai sacerdoti della diocesi di Acireale, promosso dal Servizio diocesano Tutela minori e persone vulnerabili.
Come si legge in una nota dell’Ufficio Comunicazioni sociali della diocesi – a guidare il momento di alta formazione è stato Don Fortunato di Noto, della diocesi netina, presidente dell’associazione Meter e responsabile dello sportello regionale del servizio sopracitato della CESI.
Don Fortunato di Noto è conosciuto a livello nazionale per il suo impegno. Da trent’anni porta avanti una battaglia a favore dei minori declinando la sua vocazione missionaria in difesa delle vittime di violenza sessuale. Presente anche il vescovo Antonino Raspanti.
Don Di Noto all’incontro di formazione dei sacerdoti della diocesi
Don Fortunato così si è espresso: “Il problema è ancora presente nella Chiesa e nella società, anche perché la situazione è complessa. Non si parla solo si pedopornografia ma anche di pedocriminalità. La priorità della Chiesa è ascoltare, tutelare, proteggere i fragili e i deboli. La situazione è complessa ed è ancora aperta anche nel campo della psicologia e della medicina. Anche la Chiesa deve imparare dai propri errori e non ignorare i fattori di allerta. La Chiesa è povera per i poveri ed anche bambina per i bambini. Impegniamoci alla prevenzione e formazione”.
Nello stesso giorno, di pomeriggio, il Servizio diocesano Tutela minore e persone vulnerabili insieme all’ufficio per la Pastorale scolastica e Insegnamento della Religione Cattolica nell’aula magna del Liceo statale “Leonardo” di Giarre, sempre alla presenza di don Fortunato Di Noto, ha organizzato l’incontro dal titolo “La cura e la tutela dei minori nella scuola e nei luoghi di aggregazione“.
Formazione dei sacerdoti della diocesi, Don Di Noto esorta alla prevenzione
Don Fortunato ha posto l’attenzione dei docenti presenti sulla necessità di prevenzione ed informazione e non solo sulla questione degli abusi commessi.
Ha visto interessati circa 200 intervenuti, tra insegnanti di religione cattolica, referenti e dirigenti scolastici. Tutti si sono mostrati sensibili alla tematica. Ed anche attenti al loro ruolo di educatori nel delicato compito di accompagnare i propri studenti nella crescita sia scolastica che umana e personale.
Il modello da seguire diventa, quindi, quello di una scuola che si interessa dei propri ragazzi. Una scuola che si prende cura e non solo insegna nozioni.
Don Fortunato ha esortato alla riflessione i partecipanti. E li ha invitati a maturare in un ascolto consapevole che attenzioni le necessità ed i “non detti” dai quali si può evincere la presenza o meno di un problema.
“Non basta indignarsi davanti alle forme più eclatanti di violenza – ha concluso il sacerdote – ma bisogna affrontare la realtà con coraggio per debellare il fenomeno. Insegnanti, sacerdoti, educatori ed operatori pastorali sono a stretto contatto con i minori. Creiamo una rete che da una parte sia forziere di tutela e dall’altra strumento di diffusione della conoscenza del fenomeno per prevenire situazioni di sofferenza e dolore”.