Un “ciaramiddaro” che viene da Kansas City

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In un primo momento non volevo credere alle mie orecchie ma il suono che udivo mentre attraversavo piazza Marconi, a Trecastagni, era proprio quello di una zampogna (detta volgarmente ‘ciaramedda’). A luglio…in piena estate?!? Ebbene sì! Un americano di origini siciliane (il bisnonno materno era trecastagnese), il musicista artefice di quella ‘poetica’ melodia.
“Ho scoperto l’amore per la musica popolare italiana e, in particolar modo per quella siciliana, all’incirca quattro anni fa – afferma Davide Marker, ventottenne avvocato di Kansas-City, Missouri – dopo aver ascoltato alcune registrazioni di Alan Lomax”. L’etnomusicologo e antropologo statunitense infatti, nel luglio del 1954, arrivò in Italia e qui condusse una lunga serie di indagini per documentare la cultura musicale degli abitanti delle regioni meridionali. Marker, appassionato fino al midollo di serenate, stornelli, ‘canto a distesa’, eseguiti con ciaramedda, marranzano e organetto perché “quella antica è la vera musica popolare siciliana”, come Lomax, realizza delle registrazioni ‘sul campo’. “Sono stato a Messina, Castelmola, Maletto e Adrano – continua Marker – per effettuare ulteriori ricerche che vanno ad arricchire il documentario che ho pubblicato sul canale ‘you.tube’ dal titolo ‘zampogna.the soul of Southern Italy’. Quattro anni fa ho conosciuto una coppia di fratelli adraniti, Alfio e Angelo Sciacca, entrambi ottantenni: il primo suona la ciaramedda, l’altro conosce e canta le più antiche melodie dei carrettieri. Ogni volta che li ascolto mi commuovo!  Purtroppo, – commenta con tristezza Marker – le persone che sanno fare questa musica sono rimaste in poche e sono tutte anziane, mentre i giovani si vergognano a portare avanti queste belle tradizioni. Un vero peccato!”
Marker, che in America tra un’arringa e l’altra ha imparato a suonare l’organetto, il marranzano e la ciaramedda che lui definisce ‘la manifestazione più profonda dell’anima della Sicilia’, qualche giorno fa si è esibito a Desmoines, nell’Iowa, in una festa italo-americana, dove ha portato il suo bagaglio di esperienze musicali scrupolosamente ‘importate’ dalla ‘terra’ custode di antichissime tradizioni e traboccante di storia. “Sono orgoglioso delle mie origini siciliane e lo divento ancora di più quando riesco a trasmettere agli americani le tradizioni musicali e la cultura siciliana. Nel cuore porto la passione per questa terra!” E si sa che senza passione non si vive!