Le immagini del grande fotografo, Phil Stern, sulla guerra in Sicilia -riporta il comunicato dell’ufficio stampa della provincia di Catania- esposte sino a giugno alla Galleria d’Arte Contemporanea delle Ciminiere. Settanta immagini scattate dall’ americano, oggi 94enne, durante la sua permanenza in Sicilia nell’estate del 1943 al seguito delle truppe americane, dopo le tappe di Acireale e Milano, approdano a Catania nell’ambito delle iniziative per ricordare i 70 anni dallo Sbarco alleato nell’Isola. Tale operazione militare, una delle più imponenti della Seconda guerra mondiale, cominciò il 10 luglio – quando 160 mila soldati angloamericani giunsero in Sicilia (la cui difesa era affidata a circa 250 mila soldati tra italiani e tedeschi) – e si concluse l’8 settembre 1943, con la resa dell’Italia sancita dall’armistizio di Cassibile.
«L’interpretazione fotografica di Phil Stern ha contribuito a scrivere la storia dell’indelebile ferita che la II Guerra mondiale ha provocato in Sicilia – ha affermato il commissario straordinario della Provincia, prefetto Giuseppe Romano -. Immagini che rappresentano frammenti di vita e permettono di verificare l’esattezza delle cronache dell’epoca e di colmare i vuoti delle interpretazioni parziali e soggettive. L’esposizione degli “scatti” alle Ciminiere fornisce una visione più completa dell’evento, già ampiamente rappresentato al “Museo storico dello Sbarco in Sicilia – 1943”, realizzato dalla Provincia di Catania e valutato dai visitatori tra i migliori dei musei storici italiani. Un risultato narrativo di sicuro impatto che consegniamo alla visione degli interessati e soprattutto ai giovani ai quali affidiamo il sapere del vissuto, lo scrigno della memoria, per non dimenticare».
La mostra fotografica del grande autore americano è di notevole interesse sia per l’aspetto artistico-fotografico, sia per quello storico: dagli scatti di Stern, infatti, emerge con forza la rilevante capacità di restituzione di una parte di memoria altrimenti destinata all’oblio. La mostra è impreziosita con 100 fotografie dell’Imperial War Museum, frutto di una ricerca di Cristina Quadrio Curzio e Leo Guerra della Fondazione Gruppo Credito Valtellinese.
«La mostra – per il Direttore Generale del Credito Siciliano dott. Continella – offre al pubblico dei visitatori l’opportunità di effettuare un viaggio a ritroso nel tempo, rivisitando in un percorso ideale gli avvenimenti epocali narrati, in quel lontano 1943, dalle immagini catturate da un grande maestro della fotografia. Una rilettura di una pagina di storia siciliana e italiana, la cui unicità e rilevanza è testimoniata dall’adesione della Presidenza della Repubblica e dal patrocinio della Regione Sicilia e dell’Assemblea Regionale Siciliana, che vuole essere l’occasione per riflettere su cosa è cambiato, dopo 70 anni, nella percezione che ricostruzione ed immagini di quella breve vicenda hanno maturato – anche attraverso i ricordi degli ormai rari superstiti – nella sensibilità contemporanea».
A seguire l’inaugurazione -così prosegue il comunicato stampa-, l’anteprima del documentario “Phil Stern. Sicilia 1943, la guerra e l’anima”, scritto da Ezio Costanzo per la regia dello stesso autore e di Filippo Arlotta (produzione Le Nove Muse Editrice, in co-produzione con Credito Siciliano e Credito Valtellinese, durata 49 minuti).
Il documentario, girato la scorsa estate, racconta in ritorno in Sicilia, dopo 70 anni, di Phil Stern per inaugurare la sua mostra ad Acireale. Egli è rimasto in Sicilia per dodici giorni duranti i quali ha rivisitato i luoghi che lo videro protagonista durante la guerra.
In una lunga intervista (ambientata con sfondo il castello di Falconara, Butera), nei pressi della spiaggia dove sbarcò nell’estate del 1943, Stern narra la sua storia professionale e l’esperienza della guerra in Africa e in Sicilia. Sulle sue parole scorrono le immagini dapprima della sua carriera militare (cominciata ad appena 21 anni) con l’arruolamento volontario nei Rangers e la guerra d’Africa, e poi del lungo periodo che lo vide protagonista ad Hollywood come fotografo delle stars del cinema mondiale. Quindi, il documentario si sofferma a raccontare i giorni del ritorno in Sicilia di Stern: le immagini si susseguono da Catania a Comiso, a Licata, a Gela, a Noto dove riceve un’accoglienza entusiasmante. A Licata, oltre alle autorità, c’è pure la banda, che festeggia il ritorno del «soldato liberatore» del 1943. Anche a Gela l’ospitalità è trionfale. In queste due città gli viene conferita la cittadinanza onoraria. Il documentario è anche l’occasione per mostrare gli splendidi luoghi dell’isola: le spiagge del lungomare gelese e licatese (luoghi storici legati allo sbarco del 1943), la presenza nelle campagne dei bunker e di molte testimonianze della seconda guerra mondiale, il barocco di Noto e di Catania, il centro storico di Comiso, il museo archeologico di Gela e quello dello sbarco in Sicilia delle Ciminiere di Catania, dove sono state girate le scene finali del film.
Phil Stern sbarca in Sicilia il 10 luglio 1943 con i Darby’s Rangers americani sulla spiaggia di Punta Due Rocche, tra Licata e Gela, e fotografa la guerra, i morti, i feriti, la sofferenza della popolazione civile. Nei brevi momenti di relax fotografa anche la gente dell’isola e si fa immortalare tra loro, inebriato dalla calorosa accoglienza. È attratto dal mondo contadino e dalla generosità dei siciliani, ai quali riesce a rapire dei rari sorrisi. Nel luglio del 1943 ha 23 anni e la Sicilia rappresenta il suo primo e vero banco di prova per affermare la sua personalità artistica e di fotoreporter. Nel dopoguerra diventerà il più grande fotografo di Hollywood e del mondo del jazz, amico personale, tra gli altri, di James Dean, Frank Sinatra, Marylin Monroe, Louis Armstrong, Ella Fitzgerald e fotografo ufficiale del presidente John Kennedy.
“Le fotografie scattate da Phil Stern in Sicilia – afferma Ezio Costanzo, curatore della mostra e docente di Fotoreportage all’Accademia di Belle Arti di Catania – sono dense di pathos. Nelle immagini di Stern non c’è solo il documento, ovvero la rappresentazione, quanto più fedele possibile – era questo il compito dei combat cameramen – di ciò che in quei momenti stava accadendo davanti ai propri occhi; c’è pure lo sguardo attento, vigile, ma anche discreto, verso tutto ciò che ruota attorno a quei momenti di morte, la gente e la vita della gente, il momento di relax del soldato, lo sguardo smarrito dei prigionieri, lʼabbraccio dei contadini. Ogni singolo scatto diventa la sintesi di un avvenimento colto nel suo attimo decisivo. Egli attesta la storia ma il suo sguardo va oltre la storia, riuscendo a percepire, nella tragedia che lo circonda, i segni della poesia che poi ci restituisce in immagini colmi di rara umanità e bellezza”.
La mostra -conclude la nota dell’ufficio stampa- , curata da Ezio Costanzo, resterà aperta fino al 2 giugno 2014 dalle 9.00 alle 17.00 (chiuso il lunedì).
L’evento è stato prodotto dalla Fondazione Gruppo Credito Valtellinese e Credito Siciliano e organizzato dalla Provincia Regionale di Catania – Museo Storico dello Sbarco in Sicilia – 1943.
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