Un partecipato ed applaudito incontro sul tema “Il significato della memoria – Itinerari nella storia dell’arte sacra ad Acireale” si è svolto al FORO CXLVII, sede dell’associazione acese Nuova Galatea. A relazionare egregiamente ci ha pensato la prof.ssa Pinella Musmeci guidata negli argomenti dalla prof.ssa Maria Chiara Pagano.
Il presidente di Nuova Galatea, Alessandro Coco, ha salutato gli intervenuti manifestando la ferma volontà dell’associazione nel riprendere parti fondamentali della storia acese, troppo spesso accantonati o forse dimenticati.
Lo spunto della discussione è nato dall’ultimo libro della prof.ssa Musmeci “L’Arte minore del Sacro nel Seicento e nel Settecento ad Acireale”, prezioso volume, chiaro e luminoso, che custodisce quattro itinerari nell’arte sacra acese fondamentali per la conoscenza del Barocco minore acese del sacro; il tutto correlato da una raccolta fotografica, personale ed inedita, nata in concomitanza di eventi o manifestazioni religiose.
Si è parlato quindi di arte sacra, del grande patrimonio presente nella nostra Città, ponendo l’attenzione sulla necessità e l’importanza di trasmettere alle future generazioni la conoscenza e il rispetto per una così vasta e importante ricchezza distribuita nel nostro territorio.
Il titolo dell’incontro custodisce in sé la traccia portante dell’appuntamento culturale, ben affrontato dall’attenta descrizione di percorsi turistico culturali sviluppati dalla prof.ssa Musmeci, percorsi percorribili fra le Chiese e le cappelle della Città, spettacolari testimoni di un passato glorioso.
Si è ripercorsa la storia del diffondersi dell’arte sacra ad Acireale, partendo dal Seicento e sino agli inizi dell’Ottocento, quando il barocco esplodeva in ogni forma d’arte; secoli ricchissimi di avvenimenti legati alle nobili famiglie acesi che hanno permesso una grande diffusione delle maestranze artistico artigiane in tutto il territorio.
Dal ricamo alla scultura dell’argento, dai dipinti ai paramenti sacri, un fermento artistico che andava a braccetto con la vivacità culturale, caratteristica della città dei cento campanili proprio nel contesto storico analizzato durante l’incontro, maestranze che purtroppo si sono perse nei secoli.
Dalle discussioni è emersa la necessità e l’importanza che si realizzi ad Acireale un grande museo, unico mezzo per non disperdere e finalmente valorizzare l’immenso patrimonio artistico presente, oggi troppo spesso relegato al buio delle cantine o dei sotterranei delle chiese.
Sarebbe un grande investimento per la cultura acese e sviluppo per la nostra Città; così facendo si potrebbe al meglio interpretare quel ruolo di trasmissione della memoria culturale del nostro territorio che da tempo viene trascurato; l’identità di una comunità è fondamento necessario per lo sviluppo della stessa e valore aggiunto per la crescita consapevole dei nostri giovani.
Dario Liotta