Una storia di vita e di amore per la natura che vede come protagonista una pianta di castagno millenaria. Sua maestà il “patriarca dei castagni”, il Castagno dei Cento Cavalli è albero che si stima sia nato all’incirca 2200 anni fa. Storia che fa intendere come la vita e la natura si siano trasformate in un messaggio di pace.
Il castagno millenario vive a Sant’Alfio, un paese alle pendici dell’Etna in provincia di Catania. Oggi non si festeggia solo l’albero del castagno ma la sua rinascita. E lo si fa anche nella città di Trento che si trova nella parte estrema dell’Italia rispetto al sito dove l’albero vegeta.
La storia, che ha dell’incredibile, è iniziata nel lontano 2002 quando l’allora assessore del comune etneo, Agostino Musumeci, raccontò ad un appassionato coltivatore di Castione ( nella provincia di Trento) dell’esistenza di questo straordinario monumento vegetale.
Un essere vivente che aveva però tanto bisogno di cure che solo mani esperte e competenti potevano dargli. L’albero era stato dichiarato patrimonio Unesco, quindi tutelato dalla legge come un bene comune. Il coltivatore Fulvio Viesi, presidente dell’Associazione di tutela dei marroni di Castione, esperto di queste maestose piante, ascoltando il racconto dell’assessore, decise di andare sul posto per vedere da vicino il “patriarca” ammalato.
Si inizia la cura del Castagno dei Cento Cavalli
Davanti all’albero, e colpito dalla sua maestosità e dal bisogno di cure che dimostrava, promise collaborazione all’assessore. Nasce un forte legame tra l’albero e Viesi , che si mette in gioco per curarlo raccogliendo la sfida.
Così, dopo vari incontri con tutti i soggetti interessati, e naturalmente la Sovrintendenza di Catania come supervisore, si comincia un iter che porta nel 2016 a firmare un protocollo che ha aperto le porte agli interventi.
Per prima si è applicata una terapia a base di insetti antagonisti (Torymus Sinensis). Dal Trentino ben 11 mila di questi hanno viaggiato in auto per 1300 Km. E rilasciati non solo sul sito del Castagno dei cento cavalli, anche sul vicino castagno Sant’Agata, detto della Nave, anch’esso millenario, e su tutta la valle del Bove dal basso fino in alta valle.
I risultati si vedono presto
I risultati si vedono presto: il castagno è in ripresa. Purtroppo la vespa ha lasciato uno strascico, i disseccamenti sono numerosi e la pianta è comunque indebolita. Si pensa così di pulire l’albero. Nell’aprile 2022 si è messa mano alla potatura e in 4 giorni di lavoro, con attrezzi idonei come da protocollo, si è liberato il grande vecchio di 250 chili di tumori vegetali e rami secchi.
E’ doveroso precisare che sia il trasporto dal Trentino degli insetti, il rilascio degli stessi e la potatura, compreso il personale operante, sono dono dell’Associazione di tutela dei marroni di Castione.
Un successo, ha ricordato il sindaco di Sant’Alfio Alfio La Spina. L’albero ha prodotto 500 chili di castagne, ma soprattutto ha messo su una chioma rigogliosa. Insomma, è ringiovanito di qualche centinaio d’anni.
Il pollone del Castagno dei Cento Cavalli innestato su un albero di Castione
Riconoscente, l’amministrazione comunale di Sant’Alfio delibera all’unanimità di concedere a Fulvio Viesi la cittadinanza onoraria. Ora, ha ricordato Viesi, il bisnonno dei castagni avrà un figlio che prenderà dimora a Sardagna, luogo vocato per questi alberi. Infatti esiste qui il Sentiero dei castagni. Su un alberello di Castione è avvenuto l’ innesto di un pollone del grande progenitore siciliano che porterà il suo patrimonio genetico qui sulle Alpi.
Viesi in una nota precisa che il Castagno dei cento cavalli avrà altri “figlioletti” che andranno a vivere nei giardini del Vaticano, a Gerusalemme e ad Assisi. Come eredi di un testimone verde che trasmette pace e serenità.
Il pollone del castagno siciliano è stato consegnato a Franco Ianeselli, sindaco di Trento, la sera del 26 giugno 2024 dal sindaco di Sant’Alfio La Spina.
La cerimonia si è svolta a Trento, nella piazza Fiera gremita di migliaia di persone, durante i festeggiamenti per san Vigilio, patrono della città.
Il 26 giugno le Poste Italiane hanno dedicato una Giornata della filatelia in ricordo dell’evento con annullo filatelico su cartoline commemorative raffiguranti il Castagno dei cento cavalli.
Sarà istallata accanto al castagno una stele, opera di Liberio Furlini, in pietra bianca di Castione ricavata dalla cava del Biancone e di Valcoregna. La stele è incisa e decorata con pigmenti naturali: terre ed ossidi e tempera all’uovo.
Giuseppe Lagona