Rifugiati / UNHCR Welcome, il progetto per l’inserimento lavorativo

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Welcome rifugiati UNHCR

Promosso dall’UNHCR (Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati), il progetto Welcome. Working for refugee integration è un progetto che supporta l’integrazione dei Rifugiati, incentivandone l’inserimento lavorativo. Il programma chiama tutti gli attori del mondo del lavoro, pubblici e privati, a svolgere un ruolo attivo nella gestione della crisi umanitaria dei rifugiati, attraverso strategie di integrazione in grado di riunire i bisogni dei richiedenti asilo e le caratteristiche delle aziende coinvolte. Un programma al pari con gli sviluppi storico-sociali degli ultimi tempi, che intende accogliere il valore della diversità e garantirne una collocazione in seno alle realtà verso cui si indirizza.

UNHCR Welcome / Cosa è il progetto che sostiene l’inserimento lavorativo dei rifugiati 

Nato 7 anni fa come premio da assegnare alle imprese che assumono rifugiati, oggi Welcome conta sul contributo di una pluralità di attori. Questi ultimi aderiscono a un modello di società inclusiva teso a prevenire e combattere sentimenti di xenofobia e razzismo. In questo senso, le aziende coinvolte si assumono una parte di responsabilità nella costruzione di una società più sensibile alle necessità di chi ha abbandonato il proprio paese a causa di guerre, conflitti e persecuzioni.

UNHCR Welcome / Inserimento lavorativo e speranza per rifugiati 

Il progetto è finanziato dal Fondo di Beneficienza Intesa Sanpaolo e realizzato in collaborazione con il Ministero del Lavoro, Confindustria e il Global Compact Network Italia. La sua implementazione risponde infatti al contributo che i rifugiati sono in grado di apportare alla nostra economia. Il loro valore rispetto alle richieste del mercato italiano è stato esaltato da Chiara Cardoletti, rappresentante dell’UNHCR per l’Italia, San Marino e la Santa Sede.

Le imprese italiane hanno costante bisogno di forza-lavoro e tantissimi fra i rifugiati che arrivano nel nostro Paese hanno le competenze che il mercato richiede”. Conclude, infine, considerando che “la nostra economia e, più in generale, la società nel suo complesso hanno bisogno del loro contributo. Anche nella prospettiva di una maggiore sostenibilità delle politiche sociali, dei sistemi sanitari e delle pensioni.

UNHCR Welcome e la WeelcomeNet

Ispirate da questi princìpi, in poco tempo il ruolo e il numero delle organizzazioni della società civile attive nel sostegno al programma sono aumentati. Di fronte a questa crescita, l’Unhcr ha quindi creato WelcomeNet. Una rete che riunisce gli enti insigniti del logo WeWelcome, premio riconosciuto alle realtà che supportano le aziende e i rifugiati neicollaborazione welcome unhcr percorsi di integrazione.

Ad oggi, il network conta 56 associazioni distribuite su tutto il territorio nazionale italiano. Un numero non indifferente di attori, la cui distanza (geografica) sarà ridotta grazie al lancio della piattaforma online Welcome-in-one-click. Uno spazio virtuale di incontro e collaborazione che sarà disponibile a partire dalle prossime settimane.

UNHCR Welcome / Come funziona il progetto che sostiene l’inserimento lavorativo dei rifugiati 

Welcome si sviluppa su un asse sostenuto da quattro pilastri. 1: La premiazione annuale delle aziende che si sono distinte nell’incoraggiamento all’occupazione dei rifugiati. A questi enti di spicco viene conferito il logo Welcome. Working for refugee integration. Vengono inoltre premiate, tramite il riconoscimento del logo We Welcome, quelle realtà che hanno sostenuto le aziende e i rifugiati nei percorsi di inclusione. 2: L’erogazione di materiali e strumenti per le aziende che hanno assunto o intendono assumere rifugiati.

3: Una formazione destinata alle imprese e mirata alla sensibilizzazione dei temi di protezione internazionale e di diversità in azienda. 4: Lo scambio di informazioni e buone prassi sull’inserimento dei rifugiati nel mercato del lavoro. Grazie a questi incentivi, il programma ha consentito l’inserimento nel mercato del lavoro di quasi 9.300 rifugiati nel 2022. Lo scorso 26 Giugno, sono state 167 le aziende premiate per il loro ruolo attivamente svolto nell’ambito di riferimento. In 5 anni, sono stati attivati ben 22 mila percorsi professionali in oltre 520 aziende attive in Italia. Lo scopo è quello di creare canali di ingresso legali per lavoratori rifugiati.

UNHCR / Quali sono i vantaggi per le aziende

Il progetto si rivolge a tutti gli attori del mondo del lavoro impegnati a favorire l’occupazione di rifugiati/e. Sviluppandosi su una linea di vantaggio socio-economico, le aziende attive su questo campo ricevono giovamenti derivanti dall’integrazione. Tra questi, l’incremento della partecipazione e della collaborazione attraverso l’impegno e la crescita del personale. Questo beneficio sembrerebbe legato alla generale propensione dei team inclusivi ad essere più produttivi. Infatti, nell’87% dei casi, i dipendenti delle aziende inclusive prendono decisioni migliori. Conseguentemente, tutto questo migliorerebbe la soddisfazione dei dipendenti e la reputazione dell’azienda e del marchio.

Il bilancio della quinta edizione di Welcome nel 2023 

donne welcome unhcrSulla base di questi presupposti, i dati raccolti in occasione della quinta edizione di Welcome raccontano la storia del progetto e il suo impatto effettivo. Tra il 2022 e il 2023, il numero totale delle imprese premiate è salito da 107 a 167 e si è allargata la loro presenza sul suolo italiano. Se nel 2021 erano 13 le regioni interessate, il 2022 ne ha registrate 17. Aumenta anche il numero delle grandi aziende coinvolte (35 nella scorsa edizione, 58 nell’ultima).

Il valore assoluto degli occupati è cresciuto di 2,400, passando da 6,900 a 9,300. Si aggiunge un incremento nell’inserimento delle donne, la cui percentuale sale dal 10% al 18%. Dal punto di vista anagrafico, il 76% delle persone ha un’età compresa tra i 18 e i 35 anni. Il 93% delle persone assunte hanno un contratto a tempo determinato, mentre i contratti a tempo indeterminato crescono dal 3% al 5%.

Nigeria e Pakistan si confermano i primi Paesi di provenienza. Circa 400 sono invece i rifugiati ucraini inseriti. Tra i settori delle aziende premiate, il primo posto è occupato da “alloggio e ristorazione”, che si attesta il 23% (7% in più rispetto al 2021). Al secondo posto troviamo le “attività manifatturiere” con il 22%. Le “costruzioni” si attestano il terzo posto, con una crescita del 7%.

UNHCR Welcome / Le aziende ed il progetto per i Rifugiati

Stando a quanto dichiarato dagli enti, sono principalmente tre le ragioni determinanti l’assunzione dei rifugiati. Per il 25% delle aziende si tratta della scelta di un “maggiore impegno verso la comunità e verso i soggetti svantaggiati”. Il 10% converge sul riconoscimento delle competenze tecniche (4%) e trasversali (6%) dei richiedenti asilo. Il 4% segnala “l’indisponibilità dei giovani italiani per le mansioni ricercate”.  Infine, il 100% delle aziende premiate ha dichiarato di voler inserire in futuro beneficiari di protezione internazionale.

UNHCR Welcome / Numeri sul progetto lavorativo per i Rifugiati

Quelli sopraelencati sono dati rassicuranti, nonché prodotto di un tempo che preannuncia un aumento delle esigenze globali di reinsediamento dei rifugiati. Secondo il Project Global Resettlement Needs Assessment for 2024 (previsione di stima per il fabbisogno di reinsediamento), pubblicato il 27 Giugno 2023, rispetto a quest’anno la percentuale di rifugiati che avranno bisogno di essere reinsediati aumenterà del 20% nel 2024. Si tratta di un pronostico fondato su fatti concreti che interessano la nostra realtà attuale.

crisi rifugiati welcomeL’aggravarsi della crisi dei rifugiati e l’insorgenza di nuove situazioni di sfollamento sono due argomenti preoccupanti. Potrebbero però essere anche affrontati con una lineare e continua crescita di questo progetto. Contando anche sul contributo di altre organizzazioni e programmi che lavorano secondo i valori della diversità, dell’equità e dell’inclusione.

Roberta Lazzaro