Storia / Unione Europea, oltre 20 anni dal decisivo trattato di Maastricht

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bandiera unione europea
European Union flag. Free public domain CC0 photo.

L’Unione europea nasceva di fatto con il Trattato di Maastricht, dal nome della città olandese che ospitò il celebre Consiglio europeo che gli diede vita il 1 novembre 1993. Da allora, l’UE è l’organizzazione che di fatto influenza significativamente la vita di tutti i giorni di noi europei. Fin dall’inizio degli anni ‘80, incominciò a destare interesse l’idea di una maggiore integrazione sul piano politico, capace di andare oltre i trattati di Roma del 1957. Questi istituirono la Comunità Economica Europea (CEE), la Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio (CECA) e la Comunità Europea dell’energia atomica (CEEA). Nel novembre del 1981, i governi di Italia e Germania ovest proposero ai membri della Comunità europea un progetto di “Atto europeo”. Atto finalizzato ad approfondire l’integrazione dei paesi europei.

La proposta venne accolta e in occasione del Consiglio europeo del 17-19 giugno 1983 a Stoccarda, venne adottata la “Dichiarazione solenne sull’Unione europea” che riprendeva i punti toccati dalla dichiarazione sopraccitata, dando un nome al futuro ente politico. Un altro passo verso Maastricht fu la firma dell’accordo di Schengen del 1985. Avvenuto nell’omonima città lussemburghese, fu opera dei governi di Francia, Germania ovest e dei paesi del Benelux.

Unione Europea / La tappa decisiva di Maastricht

In primo luogo il trattato prevedeva la creazione di uno spazio comune, tramite una progressiva eliminazione dei controlli alle frontiere comuni tra i cinque Stati interessati, sia delle merci sia delle persone. Questo accordo viene completato da una Convenzione firmata il 19 giugno 1990 dagli stessi Stati membri, Italia compresa, che definisce i requisiti dell’applicazione e le garanzie legate all’attuazione della libera circolazione. Agli accordi aderiscono gradualmente tutti i paesi europei.

unione europea

Nei Consigli europei precedenti a Maastricht, l’impegno per la costituzione di un’unione politica tra gli Stati facenti parte delle Comunità europee era l’argomento principale. I rappresentanti delle nazioni europee presentarono diverse proposte contrastanti
sull’Unione politica dei territori. Francia e Germania appoggiavano un’ipotesi federalista e premevano per accelerare la difesa comune dei paesi dell’Unione. D’altro canto, Regno Unito e Olanda si opponevano all’idea perché preoccupati di un indebolimento della NATO.

Per conciliare i due schieramenti il premier lussemburghese Jacques Santer presentò un progetto che fungeva da compromesso. Si propose che la futura Unione europea fosse composta da “tre pilastri”. Il primo pilastro era la Comunità europea, un’unica organizzazione che avrebbe inglobato CEE, CECA e CEEA, mentre gli altri due pilastri sarebbero stati Difesa comune/politica estera e Affari interni/giustizia. Questa proposta fu il primo articolo della lista dei punti principali siglata a Maastricht.

Unione Europea / Il trattato di Maastricht e i suoi punti più rilevanti

Gli articoli più importanti del Trattato furono:

– L’organizzazione a tre pilastri dell’Unione Europea, che verrà abolita in seguito al Trattato di Lisbona del 2009.

– Il principio di sussidiarietà. L’Unione europea interviene solo se gli obiettivi dell’azione prevista non possono essere sufficientemente realizzati dagli Stati membri.

– La cittadinanza dell’Unione Europea. Acquisita se si è cittadini di uno stato membro dell’Unione.

– La procedura di codecisione. Il Parlamento esercita il potere di ratifica degli atti legislativi della Commissione europea.

– L’Unione Economica e Monetaria. Entro il 1999 sarebbe stato adottato l’Euro, moneta unica per tutti gli stati membri dell’Unione e di conseguenza vennero fissati dei criteri: i celebri parametri di Maastricht che permettono l’accesso all’Unione Economica e Monetaria.

Tirando le somme, possiamo dire che il Trattato di Maastricht abbia gettato le basi per l’Unione europea così come è conosciuta oggi, definendo sia gli aspetti istituzionali che quelli politici ed economici. Attualmente circa 450 milioni di cittadini in 27 stati membri godono dei profondi benefici della cooperazione europea.

Edoardo Re