Vaccino / Perché AIFA autorizza e richiede la terza dose?

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La Commissione Tecnico Scientifica di AIFA (CTS), riunitasi nei giorni 7-9 settembre 2021, si era espressa sulla possibilità di una terza dose di vaccino contro il COVID-19. Negli scorsi giorni, il Ministero della Salute ha diramato una circolare precisa in merito. Mentre si discute sulla necessità di allargare l’uso del “green pass” o “covid pass” – che certifichi la vaccinazione (almeno 15 giorni dalla prima dose), o guarigione dal Covid, o esito negativo al tampone, AIFA e Ministero hanno espresso la necessità di procedere alla somministrazione di dosi aggiuntive. Decisione, questa, molto importante perché risponde proprio a vari quesiti già posti. In primis, la necessità di salvaguardare le persone particolarmente fragili, la cui salute è compromessa dal punto di vista immunologico.

AIFA / L’importanza della campagna vaccinale

La CTS sottolinea che la priorità della campagna vaccinale rimane il raggiungimento di un’elevata copertura dal contagio, con il completamento dei cicli attualmente autorizzati. Questo per ridurre la circolazione del virus e lo sviluppo di varianti, e prevenire efficacemente l’insorgenza di gravi patologie e decessi. In tal senso, occorre ancora lavorare per ridurre la significativa differenza tra le regioni italiane in ordine al numero di pazienti vaccinati.

Infatti, si va dalle 142.770 dosi somministrate ogni 100.000 abitanti della Lombardia, alle poco più di 122.398 su 100.000 abitanti della Sicilia. Il divario tra le due regioni è di circa il 15%. Non è un caso che la Sicilia abbia un numero di ricoveri e di decessi significativamente più elevato della media nazionale. Tale situazione accentua il rischio e le responsabilità individuali e collettive nei confronti dei pazienti fragili, dove si evidenzia un più basso indice di vaccinazione.

vaccino aifa terza dose soggetti fragiliAIFA / Terza dose: le decisioni della CTS riguardo il vaccino

In questa situazione, e cercando di limitare il più possibile il rischio di infezione, la CTS autorizza di fatto l’uso dei vaccini Comirnaty (Pfizer) e Spikevax (Moderna):

  • Come dose addizionale di vaccino COVID-19, dopo almeno 28 giorni dall’ultima somministrazione. A completamento del ciclo vaccinale nei soggetti adulti e adolescenti di età maggiore ai 12 anni (vaccino Comirnaty) o superiore ai 18 anni (vaccino Spikevax) in condizione di immunosoppressione clinicamente rilevante. Rientrano nella suddetta categoria i trapiantati di organo solido e i soggetti che presentino, sulla base della valutazione clinica, un livello di immunocompromissione assimilabile;
  • Come dose booster (di potenziamento), al fine di mantenere un’efficace risposta immune al vaccino dopo il completamento del ciclo vaccinale. A 6 mesi almeno dall’ultima somministrazione, nei grandi anziani (maggiori a 80 anni) e nei soggetti ricoverati nelle RSA.

Tale opzione può essere resa disponibile anche agli operatori sanitari, a seconda del livello di esposizione all’infezione, del rischio individuale di sviluppare forme gravi di COVID-19 e in accordo alla strategia generale della campagna vaccinale. Per la dose aggiuntiva – o terza dose – si prevede di somministrare uno dei due vaccini a mRNA autorizzati in Italia (Comirnaty e Spikevax). Le due aziende produttrici Pfizer e Moderna hanno infatti presentato studi specifici che ne supportano l’uso clinico in termini di efficacia e sicurezza.

assessorato salute regione siciliaCarmelo Agostino Vaccino per tutti

Carmelo Agostino*

*Farmacista e dirigente d’azienda con oltre 34 anni di esperienza nello sviluppo e commercializzazione dei farmaci in Italia.