Vaccino / Lettera ad amici no-vax e perplessi

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Uno spunto di riflessione dedicato ai no-vax e coloro che ancora si definiscono perplessi in relazione al vaccino anti-Covid. Due persone si trovano in una situazione di emergenza a causa di un’alluvione, e devono per forza attraversare un fiume per salvarsi. Non hanno altri strumenti che un ponte, la cui sicurezza è valutata intorno al 95%. Ma uno dei due rinuncia ad attraversare dicendo di non voler correre rischi.

Lascia increduli e addolorati constatare che una significativa parte della popolazione italiana – circa 7,3 milioni di persone – per diversi motivi ha scelto di rimandare o addirittura evitare la vaccinazione anti-Covid. Ad oggi è l’unico strumento veramente efficace che abbiamo a disposizione per combattere il virus su scala globale.

No-vax / Vaccino o Covid 19, qual è il vero nemico?

Nell’attuale contesto, così diverso dal quadro pandemico ed economico che si registrava esattamente un anno fa in Italia, rimane difficile comprendere la posizione contraria di molti amici e conoscenti ancora perplessi. Addirittura a volte persino contrari riguardo all’uso dei vaccini. Questa situazione, che molti di noi stanno sperimentando, sta creando divisioni più o meno manifeste. Nelle famiglie, tra amici, nelle varie comunità e ambienti, compresa la comunità ecclesiale.

Ciò che ferisce di più è la difficoltà di dialogo, anche con amici di cui si ha grande stima. Sembra quasi che qualcuno abbia in mano informazioni e conoscenze che altri non hanno. Sulla base di queste una parte della popolazione avrebbe deciso scientemente di imporre il vaccino attraverso una sorta di dittatura sanitaria. Per questo i comportamenti della maggioranza sarebbero condizionati se non addirittura manipolati. Tutto ciò viene affermato a prescindere dalla gravità del quadro clinico generato nel mondo dal COVID 19 – il vero nemico di tutti. A causa del quale si registrano a oggi circa cinque milioni di morti, oltre ai 245 milioni di persone infettate (dati Organizzazione Mondiale della Sanità).

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No-vax / Il vaccino in Italia

In Italia basta guardare ai dati degli ospedali per constatare in modo inequivocabile che gli attuali ricoverati, nella gran parte dei casi (oltre il 90%) sono persone non vaccinate e con sintomi decisamente più gravi e a maggiore rischio di esito letale. Altrettanto chiaro ed evidente è il fatto che la curva del contagio è scesa in Italia solo grazie alla campagna vaccinale, in proporzione al numero di vaccinati stessi, e che rischia di risalire per il motivo inverso.

Vaccino / I dubbi dei no-vax

Pur in un atteggiamento di grande rispetto dell’opinione di tutti, ci risulta veramente difficile comprendere la reale motivazione e il razionale scientifico che possa spiegare in modo chiaro e comprensibile le motivazioni che spingono molti a dubitare dei vantaggi della campagna vaccinale, o addirittura a opporsi in modo più o meno netto ai vaccini stessi. Lungi dal pensare che una parte possegga la verità assoluta e l’altra la neghi volutamente. Non c’è dubbio che il confronto costruttivo abbia bisogno di contenuti solidi e scientificamente sostenibili. Ed è altrettanto importante evitare il pregiudizio, e porre alla base di tutto la fiducia reciproca e il bene comune, che è il bene di tutti e di ciascuno.

Medicina ed evidenze scientifiche

Se questi sono i presupposti fondamentali della relazione e del dialogo, bisogna porre altrettanta attenzione all’argomentazione, al metodo di lettura, alla validità dei dati, alle fonti e alla conseguente interpretazione della comunità scientifica. Per favorire il confronto e indirizzarci ad un impegno comune per sconfiggere il vero nemico – l’infezione da COVID 19 -, alcuni accorgimenti rimangono imprescindibili e vanno costantemente rinforzati.

Innanzitutto va sottolineata la necessità di puntare su una medicina basata su evidenze cliniche e prove di efficacia. Supportate da studi clinici solidi, trasparenti e condivisi con la comunità scientifica. Dati metodologicamente inoppugnabili e non basati su semplici opinioni o sul consenso di sedicenti esperti. Ricordiamo il giuramento di Ippocrate, per il quale il paziente ha il diritto di ricevere cure scientificamente valide e il medico ha l’obbligo di prescrivere cure validate dalla ricerca scientifica.

no vax vaccino covidL’opinione degli esperti / Il metodo scientifico

Con questo spirito vorremmo qui esporre di seguito la nostra opinione in merito, consapevoli, che la verità su questa terra non è qualcosa di definitivo o appannaggio di alcuni, anche se grandi, scienziati. Bertrand Russel, filosofo, saggista matematico di fine ottocento, diceva che “la conoscenza umana è incerta, inesatta e parziale”. La certezza assoluta e definitiva è estranea alla scienza, ma il metodo sperimentale ne garantisce la plausibilità. La ricerca scientifica percorre un sentiero stretto e difficile e avanza per congetture e confutazioni basate sul metodo sperimentale: problemi, teorie, verifica sperimentale.

Il metodo scientifico di Galilei – osservazione di un fenomeno, formulazione di una teoria per spiegarlo, progettazione di un esperimento per verificare la teoria, conferma o smentita dell’ipotesi – consente di distinguere le opinioni dalle evidenze grazie alla verifica sperimentale. In sostanza, come affermava William Osler (grande medico canadese definito padre della medicina moderna) “la medicina è una scienza incerta e fa della probabilità un’arte”.

Ricerca scientifica che sappiamo doversi basare sul metodo scientifico applicato alla medicina attraverso l’osservazione, la formulazione di una ipotesi, la verifica sperimentale, l’elaborazione di una teoria. Verifica sperimentale che deve essere ripetuta, ripetibile e controllata. Come ci ricorda il grande medico italiano Augusto Murri: dubbio sistematico e ricerca delle prove. Nello stesso tempo il dovere della verità va accompagnato dal dovere dell’empatia: “vieni per essere guarito, se non guarito almeno curato, se non curato almeno consolato”.

Vaccinarsi come atto d’amore

In tal senso, vanno attentamente ascoltate le parole di papa Francesco:

“Vaccinarsi, con vaccini autorizzati dalle autorità competenti, è un atto di amore. E contribuire a far sì che la maggior parte della gente si vaccini è un atto di amore. Amore per sé stessi, amore per familiari e amici, amore per tutti i popoli. L’amore è anche sociale e politico, c’è amore sociale e amore politico. È universale, sempre traboccante di piccoli gesti di carità personale capaci di trasformare e migliorare le società.”

E quelle di Mattarella:

Non possono prevalere i pochi che vogliono, rumorosamente, imporre le loro teorie anti-scientifiche, che danno sfogo, talvolta, ad una violenza insensata, persino con la devastazione dei centri in cui i nostri concittadini si recano per essere vaccinati e sfuggire al pericolo del virus”.

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No-vax / La paura dei rischi del vaccino

Nonostante le evidenze e le autorevoli sollecitazioni sopra riportate, nel punto di vista di questi amici emerge la sfiducia nelle autorità e nei dati proposti dalla gran parte della comunità scientifica a livello mondiale. Perché? Che cosa sta veramente dietro questa posizione davvero poco comprensibile? Stupisce ascoltare opinioni che, non tenendo conto degli enormi danni e rischi del Covid, considerano i vaccini più pericolosi del virus stesso.

È certamente vero che i vaccini, come tutti i farmaci, possono avere effetti indesiderati e provocare reazioni ed eventi avversi di vario genere. Certamente è compito delle Istituzioni vigilare su questo aspetto delicato, nucleo delle principali critiche degli amici dubbiosi e perplessi, che deve fare i conti comunque con particolari situazioni di individui e che potrebbe portare all’esonero dal vaccino stesso in alcuni casi. Ma questo, appunto, deve essere fatto con rigore scientifico.

Critiche costruttive e margini di miglioramento

Certamente è vero che non tutto nella prassi operativa ha funzionato e funziona perfettamente: emergono, a questo proposito, ampi spazi di miglioramento a livello sanitario, sociale e civile. Ben vengano, perciò, le giuste critiche costruttive degli amici che vedono oltre e, in alcuni casi, meglio di altri. Non è possibile, però, squalificare le istituzioni e innalzare quasi a infallibili, scienziati sedicenti studiosi le cui posizioni vanno certamente ascoltate, ma che non possono essere accolte nella misura in cui tendono a buttar via l’acqua con tutto il bambino.

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No-vax / Il vaccino come diritto alla salute o dittatura sanitaria?

Molti evocano addirittura uno stato autoritario, una crisi della democrazia, un regime di dittatura sanitaria. Ma in Italia sappiamo bene che non esiste di fatto nessun conflitto tra il diritto alla salute, che nel caso dell’attuale pandemia include il diritto alla vita, certamente prioritario, e gli altri diritti fondamentali. Nel caso delle pandemie, è evidente che dall’esercizio di tali libertà dipendono non solo la salute e la vita di ciascuno. Ma anche il diritto alla vita di tutti gli altri, cioè di tutte le persone che potrebbero essere contagiate dalla nostra libera circolazione. Nel nostro ordinamento, questa tesi vale non soltanto sul piano etico-politico, ma anche sul piano giuridico. La nostra Costituzione impone, a tutela della salute pubblica, limiti all’esercizio di taluni diritti – libertà di circolazione e di riunione, libertà personale.

I contenuti delle misure restrittive – il lockdown, le aree rosse, gialle, verdi e bianche, l’obbligo vaccinale per determinate categorie di lavoratori (operatori sanitari), il recente Green pass come strumento temporaneo a tutela della salute delle persone che frequentano ambiti sociali, ricreativi e lavorativi – adottate dalle autorità politiche sulla base di quanto evidenziato dai vari tavoli tecnici su scala globale e locale – Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), Comitato Tecnico Scientifico (CTS), Istituto Superiore di Sanità (ISS), Agenzia Italiana per il Farmaco (AIFA) – non solo non violano i limiti costituzionali dei diritti fondamentali e le riserve di legge, ma rispettano l’assetto costituzionale delle fonti del diritto e del rapporto tra Stato e Regioni.

No-vax / Vaccino: un privilegio dato per scontato

Infine vorremmo segnalare un aspetto culturale, tipico dei paesi ricchi occidentali. In dialetto siciliano si dice, con un’espressione poco elegante, ma molto efficace, avere “u culu chinu”. Corrisponde all’atteggiamento di persone abituate ad avere tutto, compreso il superfluo, senza aver fatto nulla per meritarlo. Ma dandolo comunque per scontato – come nel caso della sanità universale e gratuita. Permettendosi inoltre di mettere in dubbio o addirittura rifiutare strumenti come il vaccino. Strumenti che per la stragrande maggioranza della popolazione mondiale costituiscono invece un formidabile presidio per la salute.

Come ha recentemente affermato Sergio Mattarella, “Gli italiani hanno dimostrato serietà e senso della comunità, ed è grazie a loro se registriamo una crescita incoraggiante”. “La ricerca e i vaccini ci hanno consentito di ritrovare spazi di libertà”. 

 “Possiamo avere fiducia in noi stessi, abbiamo affrontato una prova durissima, capaci di solidarietà, senso civico e responsabilità”. “La popolazione vaccinata, specialmente nei Paesi economicamente più fragili, è ancora bassa e questo accresce il pericolo di nuove varianti del virus e della loro diffusione. Accanto a un primario dovere di solidarietà è dunque interesse di tutti rendere i vaccini rapidamente accessibili a livello globale”. 

assessorato salute regione sicilia

Carmelo Agostino Vaccino per tutti

Carmelo Agostino*

*Farmacista e dirigente d’azienda con oltre 34 anni di esperienza nello sviluppo e commercializzazione dei farmaci in Italia.

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