Ieri mattina, nel Santuario di Valverde, durante la celebrazione eucaristica, il vescovo di Acireale, mons. Antonino Raspanti ha conferito la nomina di arciprete parroco a P. Nei Marcio Simon e accolto i nuovi frati Gelson dos Santos Lazarin e Leandro Xavier Rodrigues, tre giovani agostiniani scalzi giunti dal Brasile. P. Nei è il successore di P. Salvatore Salvaggio che verrà trasferito a Marsala.
Il novello parroco ha compiuto il rito di aspersione dei fedeli con l’acqua benedetta.
Durante la riflessione, mons. Raspanti, riferendosi alla Parabola del Figliol prodigo, ha detto: «Questo è un passo che commuove e che tocca il nostro cuore, racconta di sentimenti e della profonda relazione che ciascuno ha con il Padre. Nessuno dei tre personaggi porta un nome, abbiamo il Padre, il figlio maggiore e il figlio minore, queste persone sono dei modelli per voi. Il Padre dice al figlio maggiore ” Tu sei sempre qui con me, tutto ciò che è mio è tuo”. “Qui” indica la casa, la famiglia, il luogo, il lavoro, l’azienda. I figli vivono col Padre nella casa del Padre. Gesù racconta di una rottura, il figlio minore si allontana dalla casa del Padre. Poi si pente, cambia la direzione dei suoi pensieri. “Qual è il peccato che riconosce e del quale si pente?”, secondo me dell’essersi allontanato dalla casa del Padre, dell’aver rotto quella comunione. Aveva creduto che, lontano dal Padre, avrebbe avuto più vita. Pensava di trovare la gioia e la libertà e si è trovato svuotato, nella miseria e nella disperazione. Il Padre non si è spostato da casa, è rimasto lì. Il figlio ha capito, ha riflettuto, ha meditato e si è convertito. Finalmente torna indietro. “L’altro figlio ha capito? Quello che è rimasto in comunione nell’osservanza delle leggi?” Anche l’altro figlio deve capire, nemmeno lui ha capito. Guardava ai benefici, non all’amore per il Padre. Anche il figlio maggiore è misero, non ha, nelle mani e nel cuore, la ricchezza del Padre.
Benedetto XVI un giorno ha detto che, pure se costa, occorre dire anche di no al figlio, nonostante quello che può pensare di te, perché tu sei responsabile di tuo figlio.
La Parabola spiega la relazione tra il Padre e tutti gli uomini, ci rivela che noi uomini regniamo con Lui, che il creato è nostro, perché noi riconosciamo questo amore. Il dramma è che lo riconosciamo quando lo abbiamo perduto, è un percorso che riparte dalla miseria e che richiede sforzo per riconoscere chi siamo, per essere veri. Abbiamo bisogno non solo di attenerci alle regole, ma anche di ricoprire il cuore delle regole, delle leggi, l’amore del Padre. La Pasqua è la festa dei figli, dei battezzati, dei figli di Dio.
Sono qui a presentare i tre padri agostiniani scalzi che adesso guidano il Santuario, cuore di questo paese. P. Salvatore in 40 anni ha dato generosità e fedeltà al nostro sacerdozio, in questi momenti ci si rattrista, si piange.
I tre giovani devono ancora imparare, P. Nei è un po’ più esperto. Sono tre giovani che hanno bisogno di camminare e che presto guadagnerano la stima e l’affetto di tutti voi. Vanno custoditi nei loro tempi di preghiera, di ritiro, rispettate i loro tempi. Sono al vostro servizio per i bambini, per gli anziani, per le famiglie che visiteranno e benediranno. In Brasile sono forse più abituati ad uscire e a fare missioni. Papa Francesco ci chiede di uscire per annunciare il Vangelo di Gesù. Chiedo a voi di rendere unita questa comunità cristiana di Valverde».
In seguito, il vescovo, ha guidato i nuovi padri a compiere il giuramento.
Fra gli interventi, quello del sindaco di Valverde, Rosario D’Agata:« Oggi è una giornata fondamentale per la mia comunità che prova un sentimento misto: da una parte la gioia immensa dell’arrivo dei tre giovani che sono stati già ben accolti, dall’altra, è pervasa anche da un momento di sconforto. Io ho 40 anni, sono stato battezzato da P. Salvatore. Si tratta di un distacco che porta un senso di sofferenza comprensibile. Vorrei ringraziare P. Salvatore che da solo ha dovuto gestire una comunità e una struttura; a nome della comunità gli voglio dire davvero grazie».
Un parrocchiano si è fatto portavoce dei sentimenti della comunità:«P. Salvatore lascia Valverde, ci eravamo abituati alla sua presenza. Speriamo in una celebrazione prima della sua partenza. Gioiamo perché il Santuario continua ad essere guidato dalla presenza dei padri agostiniani scalzi, accogliamo questi tre nuovi padri che per noi hanno lasciato tutto. Il nome di P. Nei è profetico, di nuova speranza, “nuovo”, porti la luce nuova della Pasqua a tutte le famiglie, ci aiuti ad amare Dio e il prossimo».
Il nuovo parroco ha espresso il suo saluto ai parrocchiani:«Voglio ringraziare Dio perché mi ha chiamato a essere cristiano e sacerdote, il mio cuore gioisce oggi. Ho scritto a mia madre e le ho chiesto di pregare per me. Vorrei dirvi tante cose ma avremo tempo per questo. Ho la gioia di essere qui, pregate per me».
Padre Salvatore, infine, ha ringraziato tutti coloro i quali hanno condiviso con lui questi 40 anni:«Grazie al Signore, alla Madonna, a tutti voi. Non dico altro, in questi giorni avete dimostrato che tra noi c’è affetto e amore. Abbiamo avuto i nostri momenti belli, momenti un po’ particolari, ho dovuto dire no a volte, ma non tutti hanno capito. Grazie del vostro affetto e del vostro amore».
Momenti toccanti accompagnati dalla corale polifonica S. Agostino.
Graziella De Maria