In occasione dei festeggiamenti in onore della festa della Madonna di Valverde, nel Santuario di Valverde, grazie al centro internazionale di sindonologia di Torino, è stata esposta una copia in grandezza naturale della Sacra Sindone.
“Anche quest’anno, il Centro internazionale di sindonologia, ci ha favorito dandoci una copia di proprietà dell’arcivescovato di Torino e custodita nel Centro – ci ha detto Rosario Tomarchio – legato al centro internazionale di sinodologia da circa 10 anni e presidente dell’associazione culturale “Tersicula” di Valverde.
“Nella veste di delegato dal Centro torinese e dal prof. Barberis, per spiegare la sacra sindone ai fedeli che assistono alle Messe – ci ha detto Tomarchio -, abbiamo l’opportunità di tracciare il percorso della sindone e far notare alcuni particolari che riguardano questo telo sindonico così misterioso ed importante per la cristianità”.
Gli abbiamo posto alcune domande, a partire da un po’ di storia sulla sacra sindone.
“La Sacra Sindone è un telo di lino molto particolare ed ha un percorso storico molto articolato e difficile da individuare. Sotto il punto di vista storico, c’è un momento in cui la Sindone sparisce anche dai documenti; nel 1204, epoca della quarta crociata, un gruppo di crociati era attestato alla chiesa della Blacher, in questa chiesa, descritto dai canonici, vi era il telo sindonico. Da quel momento sparisce. Attaccato alla chiesa era attestato Ottone de la Roche. Si ipotizza che i templari vengono accusati di eresia perché si diceva che adorassero il volto barbuto di un uomo e che gli davano le sembianze di un baphomet come se fosse il diavolo. Noi ipotizziamo da una serie di studi che non hanno valore scientifico, che Ottone de la Roche abbia prelevato la Sindone che era nella chiesa della Blacher ed affidata ai templari, fino a quando non è ricomparsa nuovamente negli charmer che erano templari>>.
– Perché è importante conoscere la Sacra Sindone?
“La fede si esplica attraverso il credere senza aver bisogno di vedere, la sindone è un messaggio di intelligenza, un messaggio all’umanità, di passione, di archeologia, di tutto quello che deve essere trasmesso attraverso un telo che racconta la storia di un uomo ucciso sulla croce.
Alcuni tratti della Sindone sono particolari e non sono visibili all’occhio umano; il volto ad esempio ha una particolarità, si comporta come un chiaro-scuro, mentre il naso dovrebbe essere scuro-chiaro perché la prima cosa che vediamo sono gli occhi scuri perché la parte più incavata, in effetti sul telo sindonico è inverso, si comporta come un negativo fotografico. Riguardo all’intreccio delle mani, la perforazione non è sul palmo della mano ma sul polso, questo ha costretto il nervo mediano ad essere toccato dal chiodo ed a costringere il pollice ad arretrarsi”.
-I fedeli come rispondono?
“Restano ben assorti nel guardarla, nel soffermarsi su alcuni particolari che prima non conoscevano e sono anche contenti di approfondire questo tema”.
Graziella De Maria