Ieri, domenica 22 maggio, nel Santuario di Valverde, si è celebrata S. Rita da Cascia.Di mattina le Sante Messe con canti e benedizione delle rose, nel pomeriggio l’omaggio floreale a S. Rita dai vigili del fuoco (comando di Catania), la messa solenne in onore della Santissima Trinità, in seguito l’uscita del fercolo di S. Rita in piazza, la benedizione delle macchine e la processione.
S. Rita è nata a Roccaporena (Cascia) nel 1381. A 15 anni venne data in sposa a un giovane dal carattere risentito dal quale ebbe due figli. Dopo la morte del marito, S. Rita non si arrese, affrontò con coraggio la situazione.
Fin da piccola sentiva di volersi consacrare a Dio, ma i genitori non permisero che ciò accadesse. In seguito alla morte prematura dei suoi due figli, S. Rita realizzò il suo sogno, quello di farsi monaca: venne accolta nella comunità delle monache agostiniane di S. Maria Maddalena in Cascia. Fino alla morte, avvenuta il 22 maggio 1447, visse con carità nel servizio di Dio in questo monastero.
Durante la riflessione della Messa pomeridiana, il parroco padre Nei ha detto: «Celebriamo la Santissima Trinità, Dio è uno e trino, ci ha creato per amore. Oggi festeggiamo anche S. Rita, colei che ha saputo vivere la fede in Dio.
«Molti hanno cercato di spiegare la Santissima Trinità, come S. Agostino. Un giorno trova un ragazzino sulla spiaggia che voleva mettere tutta l’acqua del mare dentro ad una buca, “Non è possibile”, gli dice S. Agostino, “Vero – risponde il bambino -, come non è possibile che tu metta tutta la Santissima Trinità nel tuo libro”. S. Agostino poi ha capito che non è possibile spiegare tutto. Per questo noi diciamo mistero della Santissima Trinità; Dio vuole farsi conoscere, però poco a poco. Anche quando saremo nell’altra vita, non sapremo tutto. Solo Dio sa tutto, Lui si rivela e si nasconde, così ci porta avanti. S. Agostino dice che la nostra vita è come una salita, ma se conosco tutto non salgo più; dobbiamo sempre crescere.
«Siamo invitati ad avere capacità di amare; S. Rita ha creduto nell’amore ed è andata avanti. È stata sposa, madre e consacrata. S. Rita è la santa dei casi impossibili, ha creduto in Dio; ha realizzato il possibile, ma lo fatto così con amore da sembrare impossibile».
Dopo la comunione, la benedizione delle rose e dei fedeli, momento di grande commozione. Dopo l’uscita del fercolo di S. Rita in piazza del Santuario, la benedizione delle macchine e la processione per le vie di Valverde. Ad accompagnare l’entrata del simulacro di S. Rita in chiesa uno spettacolo pirotecnico.
A concludere la festa il complesso bandistico “Città di Acireale”, diretto dal maestro Salvo Miraglia.
Graziella De Maria