Sono stati ultimati i murales della facciata dell’istituto Comprensivo statale “P.G.M Allegra”, sito in corso Vittorio Emanuele di Valverde. Il progetto, ideato dal vice sindaco avv. Luigi Torrisi insieme alla collega di giunta Clara Pennisi, specializzata in teoria della arti, ed il geometra Salvo Cosentino, autore pure di due opere, nasce da “Vanedda Street Art”; tra gli obiettivi quello di coinvolgere ed avvicinare i bambini alla bellezza.
“Vanedda Street Art è un progetto figlio di un desiderio, di un volo pindarico, del tentativo di lasciare un’impronta, la nostra”, ci ha detto il vice sindaco Luigi Torrisi.
“Si tratta della volontà di creare un museo a cielo aperto (ancora in progress), la volontà di educare i bambini a rapportarsi, innamorarsi ed abituarsi all’arte contemporanea. Al momento abbiamo opere, murales, mosaici, installazioni – continua Torrisi. Nomi importanti come quello della prof.ssa Giuseppina Toscano, Salvo Ligama, Ruce, Salvo Mauro, Alice Loma, Wadara e tanti altri hanno arricchito la Vanedda che piano piano ha sentito l’esigenza di “uscire” fuori dalla via in cui è nata ed è approdata sul prospetto della scuola con un’opera bellissima realizzata dall’americano Gaia e dal siciliano Ligama nel circuito di “Emergence festival” – conclude.
Al vice sindaco Luigi Torrisi abbiamo posto qualche domanda.
-La tecnica utilizzata dagli artisti?
“L’opera, realizzata con acrilici e spray, ci risulta essere la prima scuola in Sicilia e si sviluppa lungo il poligono irregolare costituito dall’edificio scolastico ed è per predisposizione divisa in tre parti o zone, ad ognuna delle quali è dedicato un soggetto”.
-Ci illustra i murales realizzati sulla facciata della scuola?
“Nella globalità potremmo dire che il tema è la cultura, nella fattispecie il rapporto tra apparecchi elettronici e modernità. Le gru, l’Etna e il tempio. Come se attraverso una lettura induttiva si passasse dal cuore del nostro territorio rappresentato dalle gru attraversando con lo sguardo l’Etna che è assieme Catania
Sicilia per concludere al tempio: alla grecità e alla fonte di quello che siamo! I pixel sono alla base dell’opera e ne costituiscono il substrato in due modi, come sfondo e come gradazione. Come sfondo perché compongono l’immagine dei display da cui oggi guardiamo ogni cosa; come gradazione perché attraverso le registrazioni del sismografo etneo, l’artista sceglie i colori che faranno parte della sua tavolozza. Salvo Ligama riesce eccellentemente a ricreare un cielo in cui le gradazioni del blu si mescolano anche alle due Gru che di Valverde sono il simbolo. Al centro dell’opera maestosa si erge la nostra Etna, che è la colonna del nostro cielo. Dopo l’Etna, lo sguardo posa sul prospetto di un tempio semi coperto da una mano che tiene uno smartphone come se stesse scattando un selfie, ma che invece riflette il simbolo della cultura greca. È formidabile che un americano come Gaia, decida di usare un tempio greco come soggetto per un suo lavoro, questo a testimonianza che la cultura non ha confini nè limiti e che l’arte è un ponte che collega ogni parte del mondo”.
-Al progetto hanno collaborato artisti di fama nazionale ed internazionale. Sono stati molto agili nel completare i lavori…
“Gli artisti hanno lavorato in maniera incessante per circa 10 giorni, coinvolgendo con la loro allegria anche passanti e curiosi. Vedere gli artisti a lavoro ed ammirare i progressi quotidianamente è stata davvero un’esperienza unica”.
-C’è qualche altra idea in cantiere?
“Al momento l’artista polacca Nespoon sta lavorando su una facciata visibile dalla piazza principale del paese. Altro ancora è in previsione, ma non vogliamo rovinarvi la sorpresa.”
Graziella De Maria