Canto al Vangelo (Cf 2Tm 1,10)
Alleluia, alleluia.
Il salvatore nostro Cristo Gesù ha vinto la morte
e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo.
Alleluia
Vangelo (Mc 5,21- 43)
In quel tempo, essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.
Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male.
E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: “Chi mi ha toccato?”». Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male».
Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo.
Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!». E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare.
Parola del Signore.
Riflessione
La Liturgia di questa Domenica presenta il brano del vangelo di Marco nel racconto di due guarigioni operate da Gesù. Elemento comune di entrambe le guarigioni è la fede: il padre della fanciulla resuscitata esprime chiaramente la sua totale fiducia in Gesù nella sua richiesta: “La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva”; l’altro episodio di guarigione racconta di una donna che da molti anni soffriva e nessun medico era riuscito a guarirla e sentendo parlare di Gesù esprime anche lei la sua totale fiducia, udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. Diceva infatti: “Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata”. Gesù ascolta le richieste di entrambi resuscitando la fanciulla e guarendo la donna. Di fronte alla piena fiducia in Gesù da parte di chi lo cerca e lo vuole incontrare, Gesù esaudisce la preghiera di colui che lo invoca e lo guarisce salvandolo. Si tratta della guarigione del corpo, ma soprattutto della guarigione del cuore dal peccato: la donna infatti dice sarò salvata, se anche solo toccherò il suo mantello, e anche il padre della fanciulla desidera che Gesù vada affinchè la figlia sia salvata e viva. L’incontro autentico di Cristo, non può far rimanere gli stessi di prima. Gesù cambia la vita e la rende nuova, guarendo ogni sorta di infermità che impediscono l’autentica adesione di fede al suo amore. Gesù fa risorgere dalla morte nella quale spesso il peccato fa giacere, dona la sua mano e invita a rialzarsi e ritornare alla vita autentica. Gesù è il medico del corpo e dello spirito e desidera guarire integralmente la vita dell’uomo. Il credente deve confidare pienamente nell’amore di Gesù sapendo che “Il salvatore nostro Cristo Gesù ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo”.
Letizia Franzone