Vangelo della domenica (11 febbraio) / L’amore di Dio guarisce i mali spirituali dell’uomo consapevole

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Canto al Vangelo (Lc 7, 16)
Alleluia, alleluia.
Un grande profeta è sorto tra noi,
e Dio ha visitato il suo popolo.
Alleluia

Vangelo (Mc 1,40-45)
In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!» Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!» E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato.
E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro».
Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.
Parola del Signore

Riflessione
La Liturgia di questa domenica presenta il brano del vangelo di Marco nel racconto della guarigione di un lebbroso ad opera di Gesù. Nel brano del Vangelo si legge che questo lebbroso si mise in ginocchio davanti a Gesù supplicandolo di guarirlo dalla lebbra “Se vuoi, puoi purificarmi!”
E Gesù ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: “Lo voglio, sii purificato!” E la lebbra scomparve subito dal lebbroso. Si noti la fede da parte del lebbroso nel momento in cui chiede a Gesù di essere liberato da quella condizione di infermità che lo costringeva a stare lontano dalla città e da solo. Se vuoi, puoi purificarmi, esclama il lebbroso. In questa frase si comprende l’importanza della fede in Gesù da parte di chi sente il bisogno di essere guarito dalle proprie infermità corporali ma soprattutto spirituali. E Gesù vista la sua fede ne ebbe compassione e lo toccò per sanarlo da quella condizione. La fede apre gli occhi verso Colui che può liberare da ogni lebbra che il peccato suscita, donando la capacità di percepire la tenerezza e la compassione di Dio che amorevolmente tocca e risana il cuore di chi è consapevole della propria fragilità: “Ti ho fatto conoscere il mio peccato, non ho coperto la mia colpa. Ho detto: ‘Confesserò al Signore le mie iniquità’ e tu hai tolto la mia colpa e il mio peccato”, prega il Salmo responsoriale di questa domenica. Incontrando Cristo il cuore dell’uomo si apre alla sua misericordia e guarito dalle sue fragilità e dal peccato, sente il bisogno di annunciare e testimoniare questo amore di Dio. Gesù visita i luoghi deserti del cuore, le sue solitudini, le sue inquietudini e turbamenti, aspettando che questo cuore si apra a Lui dicendogli con fede: “Se vuoi puoi purificarmi”, lasciandosi toccare dallo sguardo innamorato di Dio che tutto risana ridonando la gioia: “Rallegratevi nel Signore ed esultate, o giusti! Voi tutti, o retti di cuore. Gridate di gioia” esorta il Salmo responsoriale di questa domenica.

Letizia Franzone         

 

 

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