Vangelo della domenica (13 dicembre) / Il cristiano vive in ascolto della Parola di Dio e ne dà testimonianza

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Canto al Vangelo ( Lc 4,14 )
Alleluia, alleluia. Lo Spirito del Signore Dio è sopra di me, mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio. Alleluia
Vangelo ( Gv 1,6 – 8.19 – 28 )
Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce.
Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levìti a interrogarlo:
«Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elia?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?».Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaìa».
Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei.
Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo».
Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.
Parola del Signore

Riflessione
La Liturgia di questa terza domenica di Avvento, presenta il brano del vangelo di Giovanni nel quale si parla della figura di Giovanni Battista.
Il brano si apre con i capi del popolo che interrogano il Battista sulla sua identità chiedendogli: “Che cosa dici di te stesso?” E Giovanni rispose: “Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete dritta la via del Signore, come disse il profeta Isaia. Il Battista nega di essere il Messia, Elia o il profeta; non è la luce o la Parola, ma è testimone della Luce e voce della Parola, la cui presenza percepisce.
Giovanni nelle sue risposte sposta subito l’attenzione su Gesù, non si ferma a parlare di se stesso: “ In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo”.
Gesù è la luce, Giovanni il testimone della luce; Gesù è la Parola, Giovanni la sua voce.
Giovanni è immagine sia del sapiente che coglie la luce che è in lui, ma non è lui la luce, sia dei profeti di Israele che hanno tenuta viva la promessa di Dio. Giovanni è testimone che racconta ad altri il suo incontro con la Parola e la Luce.
La vita del cristiano è chiamata ad essere testimonianza della Luce e della Parola; il cristiano è chiamato a vivere in ascolto della parola di Dio per poterla annunciare nel deserto dell’esistenza umana, con umiltà e verità, tenendo sempre fisso lo sguardo su Gesù Cristo, vera Luce del mondo.

Letizia Franzone

 

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