Vangelo della domenica (13 maggio) / Solo un legame profondo con Dio può dare pace e forza

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Canto al Vangelo ( Mt 28,19-20 )

Alleluia, alleluia. Andate e fate discepoli tutti i popoli, dice il Signore. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo.
Alleluia
Vangelo ( Mc 16,15-20 )
In quel tempo, Gesù apparve agli Undici e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demoni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.
Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.
Parola del Signore
Riflessione
Nella solennità dell’Ascensione del Signore, la Liturgia di questa domenica presenta il Vangelo di Marco nel racconto di Gesù che ascende al cielo e invia gli apostoli  a predicare il Vangelo in tutto il mondo. Gesù risorto apparve agli apostoli dicendo loro: “Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato, sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato”. Dopo aver fatto l’esperienza del Risorto i discepoli sono inviati a dare testimonianza dell’incontro con Gesù, sono chiamati ad annunciare l’amore che il Cristo a fatto conoscere loro. Inviandoli, Gesù non li lascia soli ma li rassicura dicendo che Lui sarà con loro proteggendoli e dando loro il potere di scacciare i demoni e di guarire gli ammalati. Molti segni, infatti, accompagneranno la missione dei discepoli attestando così la presenza di Gesù in mezzo a loro. Il cristiano ha il compito di annunciare il Vangelo nel quotidiano della propria vita, cercando di curare il personale rapporto con Dio attraverso la partecipazione ai Sacramenti, all’assiduo e costante ascolto della Parola di Dio, affinchè non venga meno quella forza e quella pace che solo una relazione profonda con Dio può far vivere. San Paolo infatti, nella Seconda Lettura esorta i cristiani dicendo: “Comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto, con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda nell’amore, avendo a cuore di conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace”.

Letizia Franzone