Vangelo della domenica (17 giugno) / Quando Dio getta nell’uomo il seme dell’amore, esso germoglia vigoroso nei cuori

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Canto al Vangelo (Mc 4,30)
Alleluia, alleluia.
Il seme è la parola di Dio, il seminatore è Cristo;
chiunque trova lui, ha la vita eterna.
Alleluia

Vangelo (Mc 4,26,34)
In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura».
Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra».
Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa. Parola del Signore

Riflessione
La Liturgia di questa domenica presenta il brano del vangelo di Marco nel racconto di Gesù che con diverse parabole spiega il mistero del regno di Dio. Il regno di Dio, dice Gesù, è paragonabile ad un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come egli stesso non lo sa. E ancora, si può paragonare il regno di Dio ad un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra. Il regno di Dio è il regno del suo amore accolto e vissuto dagli uomini. Quando il cuore accoglie l’amore di Dio e lo fa regnare nella propria esistenza, allora Dio realizza pienamente le meraviglie del suo amore nella vita degli uomini. Dorma o vegli, di notte o di giorno, l’amore cresce nel cuore dell’uomo aperto a Dio, come, egli stesso non  lo sa. L’amore di Dio infatti, non segue la logica del mondo, agisce nel segreto del cuore, silenziosamente cresce nell’umile dono di chi si affida all’amore senza pretese e senza pretendere alcuna spiegazione, ma si dona e si affida a Dio. Il regno di Dio cresce nella piccolezza di chi lo accoglie divenendo riparo e dimora per altri cuori, come quegli uccelli che trovano riparo all’ombra dei folti rami dell’albero di senape raccontato da Gesù nel brano del Vangelo. Non è semplice comprendere il dinamismo dell’amore e la sua logica per l’uomo distratto dalle apparenze mondane; è necessario entrare dentro quella relazione intima con Dio nella preghiera, nella partecipazione ai Sacramenti e nell’ascolto della sua Parola per percepirne appena un po’ della sua insondabile realtà. Gesù spiegava la Parola alla folla attraverso le parabole, ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.

Letizia Franzone

 

 

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