Vangelo della domenica (19 luglio) / Gli insegnamenti delle parabole: operando sempre il bene si avranno buoni frutti

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Canto al Vangelo ( Mt 11,25 )
Alleluia, alleluia. Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno. Alleluia
Vangelo ( Mt 13,24 – 43 )
In quel tempo, Gesù espose alla folla un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania? Ed egli rispose loro: Un nemico ha fatto questo! E i servi gli dissero: Vuoi che andiamo a raccoglierla? No, rispose, perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponètelo nel mio granaio». Espose loro un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un granello di senape, che un uomo prese e seminò nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande delle altre piante dell’orto e diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami». Disse loro un’altra parabola: «Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata». Tutte queste cose Gesù disse alle folle con parabole e non parlava ad esse se non con parabole, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta: «Aprirò la mia bocca con parabole, proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo». Poi congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo». Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!». Parola del Signore.
Riflessione
La Liturgia di questa domenica presenta il brano del vangelo di Matteo nel racconto di Gesù che insegna alla folla con parabole.
Attraverso il racconto di queste parabole Gesù insegna che il seme del bene seminato, pur se piccolo come un granello di senapa, questi crescerà e diventerà un grande albero dove gli uccelli del cielo troveranno rifugio, ed è come il poco lievito mescolato nella farina, capace di  farla lievitare tutta.
Anche se accanto al seme del bene cresce il seme della menzogna il discepolo di Cristo deve continuare ad operare la misericordia convinto che solo l’amore può cambiare il male in bene.
Gesù c’insegna che la misura del giudizio deve essere sempre l’amore, la misericordia, poiché solo Dio conosce il cuore dell’uomo: le sue fragilità, il suo vissuto.
Accanto al grano spesso cresce la zizzania, e Gesù ci fa comprendere che il grano, quando sarà maturo, apparirà chiaro nella sua realtà di bene portando i suoi buoni frutti.
Il cristiano non deve mai scoraggiarsi così nel compiere il bene per amore di Dio, poiché il Regno di Dio cresce spesso nel silenzio, nel nascondimento, nella preghiera e nell’umiltà di chi lo compie, come ricorda il Canto Alleluiatico di questa domenica:” Ti rendo lode, Padre, perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno”.

Letizia Franzone

 

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