Canto al Vangelo ( Mc 11,9.10 )
Alleluia, alleluia. Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide! Alleluia
Vangelo ( Lc 23,35-43 )
In quel tempo, [dopo che ebbero crocifisso Gesù,] il popolo stava a vedere; i capi invece deridevano Gesù dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto».
Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male».
E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».
Parola del Signore
Riflessione
La liturgia di questa domenica celebra la Solennità di nostro Signore Gesù Cristo, Re dell’Universo. Con questa Solennità si ricorda la regalità di Cristo sull’Universo, una regalità di amore che dona la salvezza al mondo. La sovranità di Cristo è una sovranità esercitata in modo diverso dalla concezione degli uomini. L’uomo pensa infatti, che chi ha il potere domina con la propria autorità gli altri, assoggettandoli a sé; mentre la regalità di Cristo è una sovranità che si rivela all’uomo nel dono estremo di se stesso sulla Croce.
Il brano del vangelo di Luca ci descrive chiaramente queste logiche diverse di concepire la regalità. Si nota la derisione dei capi e dei soldati verso Gesù e l’insulto di uno dei malfattori che gli dicevano di salvare se stesso, dato che era un Re. In questo scenario di gente che di fronte a Cristo crocifisso schernisce e deride, un solo uomo comprende che la regalità di Gesù è proprio l’amore, la sua infinita misericordia. Il ladrone crocifisso accanto a Gesù, si riconosce meritevole di quella pena a differenza di Gesù che non aveva nessuna colpa ed era innocente. Guardando a Gesù crocifisso, il ladrone comprende quanto amore dentro lo sguardo di Gesù. E dentro questo sguardo l’uomo consapevole delle proprie mancanze, si affida a questo amore infinito, certo di essere ricordato nel Regno dell’amore “ Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno”, e Gesù gli rispose: “In verità io ti dico:oggi con me sarai in paradiso”. L’amore di Dio accoglie sempre chi in Lui cerca rifugio.
Letizia Franzone