Canto al Vangelo ( Gv 15,26b.27a )
Alleluia, alleluia. Lo Spirito della verità, darà testimonianza di me, dice il Signore, e anche voi date testimonianza. Alleluia
Vangelo ( Mt 10,26 – 33 )
In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Non abbiate paura degli uomini, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze.
E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geenna e l’anima e il corpo.
Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!
Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli». Parola del Signore.
Riflessione
La Liturgia di questa domenica presenta il brano del vangelo di Matteo nel racconto di Gesù che esorta i suoi discepoli a non aver paura di annunciare la verità del Vangelo.
A i suoi discepoli Gesù dice di non avere paura degli uomini che contrastano il cammino di chi annuncia il Vangelo, ma con coraggio e fiducia verso Dio si è chiamati ad annunciare la Verità.
L’uomo, infatti, non può impedire alla Verità di farsi strada: Nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto.
Il cristiano è chiamato a vivere ed annunciare agli altri la bella notizia del Vangelo, è chiamato a vivere una vita intrisa di preghiera e di ascolto della parola di Dio per poterla poi annunciare e testimoniare, come esorta Gesù in questo brano: “Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze”.
Letizia Franzone