Vangelo della domenica (27 gennaio ) / Il cristiano è chiamato ad ascoltare la parola di Dio e ad annunciarla nella propria vita

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Canto al Vangelo ( Lc 4,18 )

Alleluia, alleluia Il Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione. Alleluia

Vangelo ( Lc 1,1 – 4; 4, 14 – 21 )

Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola, così anch’io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teòfilo, in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.
In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.
Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
«Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi
e proclamare l’anno di grazia del Signore».
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Parola del Signore

Riflessione

La Liturgia di questa domenica ci presenta il brano del vangelo di Luca nel racconto di Gesù che insegna nella sinagoga di Nazaret alla sua gente. E’ significativo notare che la liturgia ha anteposto alla lettura del racconto sulla manifestazione del ministero pubblico di Gesù a Nazaret, il cosiddetto prologo del vangelo di Luca dove l’evangelista spiega la sua intenzione di essere uno storico affinchè i cristiani si rendano conto “della solidità degli insegnamenti” e dell’ importanza della vita di Gesù.
Il vangelo di Luca è rivolto a cristiani della terza generazione provenienti dal paganesimo che non hanno conosciuto Gesù e neanche coloro che lo videro, ed è per questo motivo che Luca si pone il problema della storia, cioè cogliere l’ identità di un passato e la sua importanza e il suo significato  per il futuro e per il presente. Teofilo è il destinatario del racconto lucano; Teofilo significa “amato da Dio” o “amante di Dio”, ed è figura di ogni cristiano che decide di mettersi all’ascolto della parola di Dio sentendosi amato e divenendo amante di Dio e annunciatore della sua Parola.
Dopo questa breve introduzione, si legge che Gesù  venne a Nazaret e, come era suo solito fare di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu consegnato il rotolo del profeta Isaia contenente la promessa  che annuncia l’ anno giubilare definitivo in cui la terra, dono del padre ai suoi figli, è ridistribuita ai fratelli.  In questo testo si legge tuta l’ attività di Gesù e in Lui la promessa si compie e si compie anche nell’oggi di chi ascolta la sua Parola e la mette in pratica: “Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato”, dice Gesù a coloro che erano presenti nella sinagoga. In Gesù si compie tutta la Scrittura e la si comprende ; Egli è venuto a portare il lieto annuncio ai poveri, a liberare i prigionieri dalla loro condizione servile e donargli la libertà del cuore; a ridonare la vista ai ciechi che non vedono al di là dei propri schemi e pregiudizi; a proclamare l’anno  di grazia dove ogni uomo è chiamato a vivere la misericordia di Dio. Il cristiano è chiamato ad ascoltare la parola di Dio ed annunciarla nella propria vita scorgendo le meraviglie che l’amore compie, come ricorda il Salmista biblico nel Salmo Responsoriale di questa domenica che dice: “ Le tue parole, Signore, sono spirito e vita”.

Letizia Franzone

 

 

 

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