Vangelo della domenica (27 ottobre) / L’umiltà è fondamentale nel cammino spirituale del cristiano

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Canto al Vangelo ( Cfr. 2Cor 5,19 )

Alleluia, alleluia
Dio ha riconciliato a sè il mondo in Cristo, affidando a noi la parola della riconciliazione. Alleluia
Vangelo ( Lc 18,9,14 )

In quel tempo, Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri:
«Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”.
Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”.
Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato». Parola del Signore

Riflessione

La Liturgia di questa Domenica presenta il brano del vangelo di Luca nel racconto della parabola del fariseo e del pubblicano al tempio. Luca precisa che Gesù racconta questa parabola rivolgendosi a coloro che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri.
La parabola inizia dicendo che due uomini salivano al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro era un pubblicano. I farisei erano coloro che si sentivano giusti poiché conoscevano la Legge e la osservavano attentamente; i pubblicani invece erano considerati pubblici peccatori e quindi erano allontanati.
Il fariseo della parabola salito al tempio s’innalza davanti a Dio considerandosi superiore rispetto agli altri; il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”.
Con questa parabola Gesù esorta gli uomini a non giudicare se stessi superiori agli altri, invitando ad essere umili  di cuore. L’umiltà infatti, è fondamentale nel cammino spirituale del cristiano poiché lo educa a guardare a se stesso nella verità della propria miseria confidando solo nell’amore misericordioso di Dio che guarda agli umili e abbassa i superbi di cuore,come insegna Gesù in questa parabola dicendo: “Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato”.

Letizia Franzone

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