Vangelo della domenica ( 29 aprile) / Chi non resta unito a Cristo, come i tralci alla vite, perde il senso dell’esistenza

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Canto al Vangelo ( Gv 15,4.5 )

Alleluia, alleluia. Rimanete in me e io in voi, dice il Signore, chi rimane in me porta molto frutto. Alleluia

Vangelo ( Gv 15,1- 8 )
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da sè stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».
Parola del Signore
Riflessione
La Liturgia di questa quinta Domenica di Pasqua presenta il brano del vangelo di Giovanni. In questo brano vi è l’immagine di Gesù come la vera vite e dei discepoli come i tralci; dice Gesù ai suoi discepoli: “Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta  molto frutto, perché senza di me non potete far nulla”. Gesù stesso si definisce la vera vite che vivifica i tralci che ad essa sono uniti.
I tralci, infatti, portano frutto soltanto se sono uniti alla vite, altrimenti seccano e muoiono. Così chi non resta unito a Cristo perde la vera vita smarrendosi in ciò che non è l’essenziale. Chi invece vive unito all’amore di Gesù, vive l’autentica vita compiendo le opere gradite a Dio. Rimanere in Cristo significa dimorare nel suo amore, lasciandosi vivificare dalla sua Parola che rigenera la vita di chi lo ascolta. Rimane in Dio il cuore che si nutre alla mensa eucaristica lasciandosi amare da Dio e amando a sua volta i fratelli. Solo restando uniti a Gesù, contemplando il suo amore, si può vivere una vita di senso, animata dalla pace autentica e da quella gioia che dura e non illude. Gesù invita chi vuole essere suo autentico discepolo a prendere dimora nel suo amore, a fidarsi di lui ascoltando la sua Parola e vivendo del suo amore, uniti a Lui come il tralcio è unito alla vite “Rimanete in me e io in voi, dice il Signore, chi rimane in me porta molto frutto”.

Letizia Franzone

 

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