Canto al Vangelo ( Col 3,15a-16a)
Alleluia, alleluia. La pace di Cristo regni nei vostri cuori; la parola di Cristo abiti tra voi nella sua ricchezza. Alleluia
Vangelo ( Mt 2,13 – 15.19 – 23 )
I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo».
Egli si alzò, nella notte prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Dall’Egitto ho chiamato mio figlio».
Morto Erode, ecco, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre e va’ nella terra d’Israele; sono morti infatti quelli che cercavano di uccidere il bambino».
Egli si alzò, prese il bambino e sua madre ed entrò nella terra d’Israele. Ma, quando venne a sapere che nella Giudea regnava Archelao al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nella regione della Galilea e andò ad abitare in una città chiamata Nàzaret, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo dei profeti: «Sarà chiamato Nazareno».
Parola del Signore
Riflessione
La Liturgia di questa domenica della Santa Famiglia di Nazaret presenta il brano del vangelo di Matteo nel racconto della fuga in Egitto di Giuseppe e Maria con il piccolo Gesù.
Dalla lettura di questo brano emergono diversi spunti di riflessione sui quali poter meditare, tra questi risalta la piena fiducia di Giuseppe e di Maria nella parola di Dio comunicatagli attraverso l’Angelo.
Giuseppe nella notte è invitato ad alzarsi e ad andare fuori dalla sua terra per recarsi in una terra straniera senza un progetto conosciuto. Nella notte dell’incomprensione si fida di Dio e si alza senza chiedere nessuna spiegazione o avere alcuna certezza.
Allo stesso modo, Giuseppe si rialza quando è invitato da Dio a ritornare in Israele per prendere dimora a Nazaret affinchè si compisse la Scrittura che dice: “Sarà chiamato Nazareno”.
La Santa Famiglia vive gli stessi disagi di tanti uomini costretti ad andare in terra straniera, vive i disagi dei pericoli, condivide la precarietà e la povertà di chi è straniero, ma vive tutto questo fidandosi di Dio e della sua protezione. Dio parla e la Santa Famiglia ascolta e si fida della sua voce.
La Santa Famiglia di Nazaret così, diventa modello di vita per ogni famiglia che vive nell’ascolto della parola di Dio. Ogni famiglia cristiana deve riunirsi attorno alla Parola per ascoltarla e meditarla. La preghiera, la lettura della Sacra Scrittura e la partecipazione ai Sacramenti infatti, sono il luogo sicuro per essere nutriti e ricevere luce e forza da Dio, come ricorda il Canto Alleluiatico di questa domenica: “La pace di Cristo regni nei vostri cuori;la parola di Cristo abiti tra voi nella sua ricchezza”.
Letizia Franzone