Canto al Vangelo (Lc 7,16)
Alleluia, alleluia.
Un grande profeta è sorto tra noi,
e Dio ha visitato il suo popolo.
Alleluia
Vangelo (Gv 6,1-15)
In quel tempo, Gesù passò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei.
Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo».
Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C’era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini.
Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano.
E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.
Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo.
Parola del Signore
Riflessione
La Liturgia di questa Domenica presenta il brano del vangelo di Giovanni nel racconto del miracolo della moltiplicazione dei pani. Tanta folla seguiva Gesù perché vedeva i suoi prodigi sugli infermi. Gesù si trova sul monte con i suoi discepoli e vedendo la folla che lo seguiva si preoccupa di poterla sfamare. Dopo aver preso quello che avevano a disposizione, alcuni pani e dei pesci, Gesù compie il miracolo della moltiplicazione dei pani sfamando quella moltitudine di gente. E’ chiaro in questo brano il richiamo di Giovanni al dono eucaristico, pane di vita eterna. In questo racconto Gesù sfama la folla che lo cercava per far comprendere che il pane che egli dona è l’offerta di se stesso, cibo che nutre e dona la vera vita all’uomo. Gesù compie il miracolo della moltiplicazione dei pani accogliendo quel poco che i discepoli avevano a disposizione per far comprendere l’importanza della condivisione, del dono reciproco. Infatti, a imitazione del Maestro che si dona attraverso il suo corpo eucaristico per dare la vita ad ogni uomo, il discepolo deve donare la propria vita con amore e generosità, mettendosi a servizio dei fratelli. La vita del cristiano diventa così una vita che sa guardare ai bisogni dei fratelli perché è una vita che si nutre dell’Eucarestia, corpo di Gesù, una vita che si nutre dell’ascolto della sua Parola, sentendo il bisogno di ritirarsi spesso in quegli spazi di silenzio e di preghiera da solo con Dio, come Giovanni racconta in questo brano di Gesù che si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo.
Letizia Franzone